“Mai insieme a Di Pietro e Bersani, Fli sta nel centrodestra”
08 Dicembre 2010
Manca una settimana al voto di fiducia che metterà alla prova la tenuta del governo. Siamo alle griglie di partenza, dunque, ma i motori sono già su di giri. Ieri, infatti, mentre il sottosegretario Paolo Bonaiuti smentiva l’ipotesi ventilata da Repubblica di un "piano B" del premier (ovvero la formazione, nel caso di sfiducia, di un esecutivo guidato da un altro esponente del Pdl, riservando per sé il ruolo di ministro), sulle pagine de La Stampa, il ‘falco’ Fabio Granata apriva alla possibilità, in caso di elezioni, di un listone unico composto da Fli, Udc, Pd e Idv. Ma quella di Granata è una linea che divide i futuristi. Il moderato Giuseppe Consolo non ci sta a un patto con la sinistra.
Onorevole Consolo, lei ci starebbe a un’alleanza col centrosinistra in caso di elezioni?
No. Bisogna sentire il presidente Fini, ma noi siamo con il centrodestra.
Su questo fronte non sembra esserci compattezza all’interno di Fli.
Nelle conclusioni la pensiamo tutti allo stesso modo. E’ sul modo in cui si arriva alle conclusioni che la pensiamo diversamente. D’altronde Futuro e Libertà non è una caserma nella quale si obbedisce agli ordini.
Eppure il suo collega Granata, qualche giorno fa, ha detto che il 14 chi si metterà di traverso potrebbe anche considerarsi fuori da Fli. Questa non le sembra una caserma?
Le cose non stanno così. L’onorevole Granata ha detto che chi non dovesse essere d’accordo con Fli, si metterebbe automaticamente fuori dal partito, nel senso che abbiamo tutti degli ideali grossomodo uguali, e quindi ci si autoescluderebbe. Ma non ha fatto l’errore di dire che avrebbe mandato via dal partito qualcuno, come invece è successo per Fini nel Pdl.
Voi però chiedete le dimissioni di Berlusconi, proprio come fa anche il centrosinistra.
Non è così. Noi chiediamo le dimissioni di Berlusconi, ma siamo favorevoli ad un suo reincarico. Quindi potremmo sostenere con i nostri voti un Berlusconi-bis.
Dunque, cosa succederà il 14?
Bisognerebbe avere la sfera di cristallo. L’importante è quello che succederà qualche giorno prima. Se, cioè, Berlusconi deciderà o meno di dare le dimissioni e fare un passo indietro. Se non lo farà vedremo quanti voti favorevoli riuscirà a prendere il governo.
In base all’esito della votazione quali sono secondo lei gli scenari possibili?
La fiducia deve essere delle due Camere, quindi se il premier prende la fiducia di una sola Camera, per noi avrebbe il valore di una sfiducia. Se invece dovesse conseguire la fiducia potrebbe continuare a presiedere il governo, ma sarebbe una situazione molto precaria. Prodi docet: quando c’è la maggioranza per uno o due parlamentari, è una maggioranza molto risicata. E a farne le spese sarebbe il Paese.
Lei come si esprimerà?
Dipende da quello che dirà Berlusconi nei prossimi giorni. Se continua a darci dei traditori, certo non avrò esitazione alcuna. Io non sono un traditore, e non lo sono nemmeno i miei colleghi. Io sono stato eletto con Alleanza nazionale anche quando il Pdl non c’era. Se abbiamo fatto un errore, forse, è stato quello di lasciare An.
Dunque, nel presentare la mozione di sfiducia al governo, non ha avuto alcuna perplessità?
Inizialmente ne avevo, perché speravo che il governo potesse avere una scossa ma poi riprendere la sua azione riformista. Però negli ultimi mesi tutto questo non è accaduto, e noi che esortavamo l’esecutivo a cercare di aumentare il ritmo di lavoro e d’attività legislativa siamo rimasti delusi.
Il governo non è stato con le mani in mano. Il ‘pacchetto sicurezza’ è passato, mentre il ddl Gelmini, in cui anche Fli ha avuto un ruolo importante, è sulla giusta strada per essere approvato.
Noi abbiamo votato il ddl Gelmini, ma se proprio ne vogliamo parlare, ci è stato detto di aver bruciato i tempi. Invece ci abbiamo messo due anni e mezzo per farlo passare. Lo stesso discorso vale per il ‘pacchetto sicurezza’. I tempi sono troppo lenti e i cittadini non lo sopportano più. La gente vuole efficienza e rapidità nell’azione.
Se Berlusconi dovesse incassare la fiducia in entrambi i rami del Parlamento non crede che sarebbe una sconfitta politica per Gianfranco Fini?
No, sarebbe una sconfitta per il paese. Significherebbe che tutto quello che abbiamo detto e fatto fino ad oggi rimarrebbe lettera morta. Il paese ha bisogno di stimoli sotto il profilo dell’occupazione, ha bisogno di maggior sicurezza.
Parliamo di terzo polo. Che cos’è, un progetto politico o un’alleanza contro il premier?
E’ qualcosa che serve a dare la sveglia al governo Berlusconi. Fli non si sta alleando con Casini e Rutelli. E’ un gruppo di persone che vuole dare una scossa all’Italia per fare più di quanto non sia stato fatto finora. Come ho già detto, la nostra controparte politica non è Berlusconi. Noi siamo di centrodestra e la nostra controparte politica è il Pd.
Dunque da parte di Futuro e Libertà non ci sarà mai alcuno spazio per un’intesa col Pd o in generale col centrosinistra?
Assolutamente no. Il che non significa che, qualora ci trovassimo d’accordo su alcuni argomenti, non voteremmo in modo uniforme al centrosinistra.