Malaysia. Obbligo di divorzio per chi cambia partito, è polemica
09 Novembre 2009
di redazione
Rabbia e incredulità. Sono i sentimenti suscitati dalla notizia che l’Islamic Parti Islam se-Malaysia (PAS), un partito di estrazione islamica radicale, ha imposto ai propri membri di giurare che, se cambiano partito, devono divorziare dalla propria moglie.
Khalid Samad, tra i leader del PAS, ha riferito che tutti i membri del partito eletti a una carica pubblica hanno giurato questo impegno sul Corano. La rivelazione, emersa durante una discussione in parlamento, è stata definita “un abuso e una crudeltà” dal ministro per le Donne e la Famiglia, Shahrizat Abdul Jalil. “Non posso concepire come abbiamo potuto pensare a qualcosa di talmente degradante e vile”, ha detto citata dall’Indo-Asian News Service.
Il ministro degli Interni, Hishammuddin Tun Hussein, ha invece detto al The Star che “il giuramento è assurdo e ridicolo”. Simili condanne sono state fatte da attivisti per i diritti delle donne e ong per i diritti umani. Ma per alcuni analisti politici, il giuramento funziona. Cambiare partito nel corso di una legislatura è una pratica molto diffusa in Malaysia, dove le alleanze dei singoli parlamentari e dei partiti sono molto fluide.
Ma il PAS, che gode di largo sostegno negli Stati conservatori di Kelantan e Terengganu, è l’unico partito che non ha subito defezioni dalle ultime elezioni, tenutesi nel 2008. Alle elezioni il PAS si è presentato in colazione con il Democratic Action Party (DAP), un partito di estrazione cinese, e il Partai Keadilan, un partito multi-etnico guidato da Anwar Ibrahim. Ma da allora, sia il DAP che il Keadilan hanno visto propri parlamentari passare alla coalizione di governo, la Barisan Nasional (BN), con la conseguenza che l’opposizione ha perso il controllo dello Stato di Perak, uno dei cinque vinti alle elezioni.
Defezioni si sono registrate anche dalla BN ai partiti dell’opposizione. La Malaysia ha una popolazione di circa 26 milioni con i musulmani che costituiscono il 60 per cento.