Maldive, caos dopo il blocco delle elezioni
20 Ottobre 2013
di redazione
Secondo il capo della commissione elettorale, è stata la polizia a impedire che si svolgessero le elezioni.In una nota della Commissione Elettorale si legge. "Mentre stavamo preparando i documenti per il voto, è arrivata la polizia e ci ha detto che il materiale non poteva essere portato fuori. Quando saremo informati della prossima data, annunceremo le nuove elezioni". Il loro intervento è stato stabilito dalla Corte Suprema del paese a causa di alcune irregolarità, che alla fine hanno portato alla decisione di sospendere – per la seconda volta in un mese, la prima il 7 settembre – il primo turno delle presidenziali.
Lo scopo, non dichiarato, è ostacolare la rielezione dell’ex presidente Mohamed Nasheed, già presidente della Repubblica delle Maldive dal 2008 al 2012, e primo presidente nella storia del paese a essere eletto democraticamente. Nasheed, a seguito di un tentativo di colpo di stato e di una lunga serie di proteste supportate dalla polizia si era dimesso nel febbraio del 2012 e le elezioni di settembre erano state convocate proprio per colmare questo vuoto di potere. Abdulla Nawaz, sovrintendente capo della polizia, ha spiegato che l’intervento degli agenti per bloccare lo svolgimento delle elezioni dipendesse dal fatto che soltanto uno dei candidati alle presidenziali aveva firmato e consegnato il registro degli elettori. E che, quindi, non ci sarebbero state le condizioni per lo svolgimento del primo turno, a causa della violazione delle nuove linee guida stabilite dalla Corte Suprema a settembre. Infatti proprio il giorno precedente il partito dell’ex dittatore Maumoon Abdul Gayoom e un suo alleato si erano rifiutati di firmare il registro dei candidati come stabilito dal nuovo regolamento imposto dai giudici. Alla fine, Fuwad Thowfeek, capo della commissione elettorale, è stato costretto ad annunciare che sarà stabilita una nuova data per il primo turno delle elezioni, aggiungendo che oggi è "un giorno buio per la democrazia del paese".
In un comunicato il ministero degli Esteri indiano ha dichiarato che: "l’India e la comunità internazionale hanno seguito da vicino gli sviluppi nelle Maldive e sono seriamente preoccupati per i tentativi di bloccare il processo democratico che deve essere rimesso immediatamente nei suoi binari con una agenda definita in modo che un nuovo presidente sia eletto e insediato l’11 novembre 2013 come prevede la Costituzione".