Manca sangue negli ospedali: scatta l’allerta in Friuli

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Manca sangue negli ospedali: scatta l’allerta in Friuli

13 Gennaio 2017

A lanciare l’allarme è Roberto Flora, presidente dell’Associazione friulana donatori di sangue della provincia di Udine che raccoglie 50 mila iscritti, di cui 28.800 attivi almeno una volta all’anno.

“Per la nostra regione, da sempre molto virtuosa, è una situazione anomala – commenta Flora –. È vero che questo è un periodo dell’anno che ha già fatto registrare un calo di donazioni, ma rispetto ai dati dello scorso anno registriamo un calo di circa 500 unità: dal primo dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 sono state effettuate 4.375 donazioni, mentre dal primo dicembre 2016 al 10 gennaio scorso sono state 3.875. Si tratta di numeri che hanno influito sulle terapie dei pazienti e che hanno imposto anche una revisione del calendario degli interventi programmati”.

Mentre negli ospedali medici e infermieri sono alle prese con la mancanza di sacche di plasma dovute all’allarme freddo e influenza, l’Avis ha già fatto scattare il piano di “raccolta straordinaria”. I soci vengono chiamati a fare gli straordinari e soprattutto si cercano altre persone disposte a sottoporsi alla macchina della trasfusione solidale.

“Mancano 2.600 sacche negli ospedali e nove Regioni sono in difficoltà: Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Puglia”, dice il direttore del Centro nazionale sangue Giancarlo Maria Liumbruno. Ed è già scattato l’allarme rosso: si rinviano gli interventi chirurgici non urgenti e quelli che richiedono gran quantità di plasma. Ma il sangue serve sempre per emofiliaci e i malati di talassemia, che non possono farne a meno. E l’ “industria del sangue” si mobilita.