Manchester, cinque arresti: l’attentatore “potrebbe non aver agito da solo”
25 Maggio 2017
di Redazione
Il ministro dell’Interno britannico, Amber Rudd, ha detto ieri in mattinata che è “probabile” che Salman Abedi, l’attentatore di Manchester, abbia avuto dei complici. L’attacco “è stato più sofisticato di altri attacchi precedenti, ed è probabile, o meglio possibile, che non l’abbia portato a termine da solo”. Poi, sempre ieri mattina, la polizia a Manchester ha arrestato tre persone e nel pomeriggio un altro uomo è stato fermato a Wigan.
La quinta persona arrestata, nella località di Wigan, aveva con sé un pacco sospetto, il cui contenuto è attualmente all’esame degli inquirenti. Fonti della famiglia dell’attentatore hanno nel frattempo reso noto che anche il padre di Salman Abedi e il fratello sono stati arrestati nella loro casa di Tripoli. In totale sono cinque le persone trattenute dalla polizia.
La Gran Bretagna vive un momento estremamente delicato. E ieri sera, al termine della riunione con il comitato d’emergenza, Theresa May ha alzato il livello di allerta terrorismo in Gran Bretagna da “grave” a “critico”, ossia il livello massimo, segno che l’intelligence britannica considera probabile la possibilità di nuovi attentati. Era già successo nel 2006, dopo che era stato sventato un complotto per far esplodere in volo aerei passeggeri in rotte transatlantiche con esplosivi liquidi; e nel 2007, quando un uomo cercò prima di compiere un attentato in una discoteca, per poi schiantarsi con la sua auto piena di bombole di gas propano contro una porta del terminal l’aeroporto di Glasgow.
Intanto il New York Times ha pubblicato immagini raccolte sul luogo dell’esplosione a Manchester da cui si evince che l’attentatore ha utilizzato un ordigno rudimentale, ma potente, con esplosivo trasportato in un barattolo di metallo, nascosto o in una maglietta nera oppure in uno zainetto blu di marca Karrimor e probabilmente attivato tramite un piccolo detonatore tenuto nella mano sinistra. Scrive il New York Times che si tratta di informazioni preliminari raccolte dalle autorità britanniche.
La cosa però non è piaciuta troppo alla polizia inglese che indaga l’attentato. E’ così che – notizia dell’ultima ora – ha deciso di smettere di condividere le informazioni con gli Stati Uniti dopo la pubblicazione dei leak sull’inchiesta da parte della stampa statunitense. Lo riferisce la Bbc, spiegando che la polizia del Greater Manchester spera di riprendere presto le normali relazioni di intelligence, ma è attualmente “furiosa” per le fotografie pubblicate dal New York Times che mostrano i resti dell’ordigno utilizzato nell’attacco. I media americani hanno anche diffuso il nome dell’attentatore, nome che Londra avrebbe voluto mantenere riservato. La premier britannica Theresa May potrebbe sollevare la questione con Donald Trump che incontrerà a Bruxelles per il vertice della Nato.