Manovra. Berlusconi: “Il testo è già all’attenzione del Quirinale”

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Manovra. Berlusconi: “Il testo è già all’attenzione del Quirinale”

29 Maggio 2010

"La manovra è all’attenzione del Capo dello Stato". Il premier Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Grazioli, risponde così ai cronisti a proposito della manovra economica anticrisi approvata nei giorni scorsi. Ai giornalisti che chiedono se l’abbia firmata, il presidente del Consiglio risponde: "Verrà firmata quando il Colle darà la sua valutazione".

Questo dopo che sabato pomeriggio c’è stato il colloquio di circa un’ora tra il Capo dello Stato e Silvio Berlusconi al Quirinale con all’ordine del giorno la nomina dei Cavalieri del lavoro in occasione della festa del 2 giugno. Il Cavaliere è salito al Colle nelle vesti di ministro dello Sviluppo ad interim, ma l’occasione è servita anche per fare il punto su altri temi come, per esempio, la manovra economica.

Il presidente della Repubblica si sarebbe informato con il premier sul testo che fino a venerdì sera non è stato ancora trasmesso dal governo ai suoi uffici. Berlusconi, nel corso dell’incontro avrebbe spiegato a Napolitano, così come ha fatto successivamente conversando con i giornalisti, di non averla ancora firmata. Questione di ore, si spiega in ambienti parlamentari della maggioranza, per consentire poi al Quirinale di fare le opportune valutazioni prima di dare il via libera al documento che il governo auspica possa essere messo in Gazzetta già lunedì prossimo. Provvedimento di "difficile composizione" perché ancora si devono aggiustare alcune voci all’interno della stessa maggioranza.

Durante il lungo colloquio, il Cavaliere avrebbe accennato anche al nodo della successione a Claudio Scajola spiegando al Capo dello Stato di sperare ancora di poter trovare un tecnico di rango per quel ruolo. Anche se, avrebbe ammesso, la ricerca fino ad ora non ha dato esiti positivi.

Tra i nomi che circolano per il ministero dello Sviluppo ci sarebbe anche quello di Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust, che però ha precisato che la sua candidatura è nata solo sui giornali. In mattinata si era recato a Palazzo Grazioli il presidente dell’Eni Paolo Scaroni, una visita che aveva alimentato altre voci, ma che anche in questo caso non hanno trovato conferme.

Da Reggio Calabria, il leader dell’IdvAntonio Di Pietro commenta così la manovra: "I tagli – ha detto Di Pietro – sono contro il Sud. Non ci sono dubbi che esistano sacche di malaffare ma per coprire i buchi del debito pubblico si fanno pagare sempre i soliti e cioè i lavoratori del pubblico impiego e soprattutto i pensionati del Mezzogiorno d’Italia". Nel corso del suo intervento Di Pietro ha posto l’accento sul problema acqua: "Ci fanno pagare pure il minimo accesso alla vita e se continua così oltre a privatizzare l’acqua questo governo tenterà di privatizzare anche l’aria che respiriamo e invece – ha concluso Di Pietro – tutti abbiamo il diritto all’acqua perchè è un bisogno naturale insopprimibile dell’essere umano".

Per Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, la manovra economica danneggerà soprattutto la Capitale: "Roma, purtroppo è indirizzata verso il dissesto, e bisogna penderne atto. Se sommiamo la medicina amara del Campidoglio e quella che sta preparando la Regione, l’effetto rischia di essere tremendamente depressivo. Non ci sono risorse per investimenti, si tagliano le partite correnti, si aumentano le tasse…il risultato è un incubo. Si riducono i servizi ai cittadini e peggiora la manutenzione della città".

Al giornalista di "Repubblica" che sottolinea la necessità di "pillole amare" vista l’attuale situazione di crisi, Rutelli insiste dicendo che "non si vede una direzione di marcia da parte del sindaco. Gira a vuoto, in modo confuso e inconcludente. Che senso ha annunciare interventi da 60 milioni per rifacimenti stradali dopo aver azzerato l’appalto di manuntenzione da 720 milioni? Gli interventi vanno fatti soprattutto in periferia, non solo in via Nazionale rifacendola tre volte".

Nella manovra, quel che c’è di sbagliato per l’ex sindaco di Roma è il fatto che "va a colpire un elemento fondamentale di crescita, il turismo, per il quale la tassa di soggiorno rischia di essere il colpo di grazia. Si minano contemporaneamente tutti i comparti fondamentali della città: dal pubblico impiego all’edilizia e alle opere pubbliche". E in riferimento all’iniziativa della giunta Alemanno di portare a Roma la formula 1, Rutelli precisa: "Le uniche opere strategiche che si fanno, dal Centro congressi alle metropolitane, sono quelle varate dal centrosinistra di Veltroni e Rutelli. Sono stati appena inaugurati il Maxxi e il Macro: piaccia o meno, la città continua a vivere di realizzazioni precedenti".