Manovra. Brunetta: “Fischi perché non guardiamo in faccia nessuno”

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Manovra. Brunetta: “Fischi perché non guardiamo in faccia nessuno”

26 Maggio 2010

Il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta porge l’altra guancia ai fischi che al suo indirizzo e a quello del ministro dell’Economia Giulio Tremonti sono arrivati ieri dai dipendenti pubblici di Palazzo Chigi, proprio nel cortile della sede del governo, dove si stava discutendo la manovra di correzione dei conti pubblici. "Ieri sono stato felice perché sono stato fischiato da 5 dipendenti di Palazzo Chigi che si erano riuniti", ha affermato il ministro a ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale 5.

"Ecco, mi son detto, vuol dire che stiamo lavorando bene Tremonti ed io, perchè se veniamo fischiati dagli stessi dipendenti di palazzo Chigi vuol dire che non guardiamo in faccia nessuno", ha aggiunto. Quanto al blocco degli aumenti per i dipendenti pubblici Brunetta spiega: "i pubblici dipendenti non hanno avuto tagli ma le loro retribuzioni sono state bloccate per tre anni. In Europa ci sono stati tagli per i pubblici dipendenti tra il 5 e il 10%. Noi abbiamo tenuto le loro retribuzioni, che anzi – ha detto il ministro – avranno un adeguamento parziale rispetto alle dinamiche dell’inflazione, e questo penso sia un risultato grandissimo rispetto a quanto si è fatto in Europa".

Alle critiche giunte dal governatore della Puglia Niki Vendola sulla manovra che ha parlato di "macelleria sociale" il ministro poi replica dicendo che "Vendola non sa quello che dice, fa finti posti di lavoro precari per conquistare il consenso. Quello che abbiamo fatto noi ieri sera è un cambio di rotta: basta con i costi senza controllo dello Stato". Si tratta di una "lotta fortissima all’evasione e incentivi per il Sud perchè cresca con autonomia e responsabilità. Nelle misure di lotta all’evasione c’è forse tutto quello che l’opinione pubblica italiana chiedeva da sempre e ne vedremo i risultati" sintetizza il ministro.