Manovra. L’Anm in sciopero il 1° luglio. Alfano: “Atto politico”
05 Giugno 2010
di redazione
I magistrati sciopereranno il 1 luglio contro i tagli "iniqui" derivanti dalla manovra economica del governo. È la proposta indicata dal presidente dell’Anm Luca Palamara al "parlamentino" del sindacato delle toghe che è riunito in queste ore per decidere i tempi e le modalità della protesta. Sulla proposta di Palamara vi sarebbe già il consenso delle diverse correnti delle toghe.
"Lo sciopero del primo luglio coinvolgerà tutte le magistrature", ha aggiunto Palamara spiegando quindi che non sciopereranno solo i giudici ordinari, ma anche gli amministrativi e i contabili.
Il presidente dell’Anm ha inoltre proposto che, insieme allo sciopero del 1 luglio i magistrati nel periodo compreso tra il 7 e il 21 luglio, ci siano più giornate di sciopero bianco ossia non svolgeranno attività di supplenza che di solito svolgono per carenze di personale amministrativo. Sono previste anche giornate di mobilitazione in tutta Italia per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il problema delle gravi carenze di risorse nella giustizia. Le giornate di mobilitazione si terranno dal 22 al 24 giugno e saranno a "scacchiera", ossia partiranno dal Nord per poi arrivare nei vari uffici giudiziari del Centro e del Sud; iniziative in cui verranno coinvolti anche l’Avvocatura e il personale amministrativo.
Secondo il ministro della Giustizia Angelino Alfano, a margine della presentazione del Primo corso universitario sulla gestione dei beni confiscati alla mafia, a Palermo, lo sciopero è un atto politico. "Per il rinnovo del Csm si è aperta la campagna elettorale a fine gennaio con le proteste dei magistrati messe in scena durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Questa campagna è durata in tutti questi mesi e si concluderà l’1 luglio con lo sciopero annunciato dalle toghe. Il 3 luglio ci sarà il voto della nuova composizione del Consiglio superiore della magistratura. Mi sembra evidente che lo sciopero, a questo punto, sia politico".
Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, invece, si tratta di uno sciopero per motivi economici "e a ciascuna categoria lo Stato dà la facoltà di scioperare". "I cittadini – spiega il ministro a margine della festa dei Carabinieri celebrata in Piazza Duomo a Milano – sanno che la manovra non ci fa piacere ma è dovuta a questioni internazionali a cui tutti, dolorosamente, siamo chiamati a partecipare, ma non mette le mani nelle tasche dei cittadini".