Manovra, l’Ue insoddisfatta della risposta dell’Italia

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Manovra, l’Ue insoddisfatta della risposta dell’Italia

31 Ottobre 2016

Alla Ue c’è insoddisfazione per la lettera di risposta dell’Italia ai rilievi al Documento programmatico di Bilancio. Da ambienti della Commissione Ue, si fa presente all’Italia che la possibilità di investire in prevenzione per la messa in sicurezza degli edifici con misure antisismiche fuori dal Patto di Stabilità è prevista dalla comunicazione sulla Flessibiltà del 13/1/2015. Domani inoltre è la scadenza ultima per l’eventuale richiesta di revisione del Documento in caso di serio rischio di deviazione da obiettivi di aggiustamento.

Eppure il premier Matteo Renzi smentisce che ci sia un braccio di ferro in atto.  Delle 5 lettere ricevute, 3 sono più costruttive (Portogallo, Finlandia, Belgio) e 2 lo sono meno, Italia e Cipro. E’ quanto si apprende a Bruxelles. Domani è la scadenza ultima per l’eventuale richiesta di revisione del documento programmatico di bilancio da parte della Commissione Ue, nel caso in cui si fosse ravvisato un serio rischio di deviazione degli obiettivi di aggiustamento strutturale. Finora non è mai accaduto e anche in questo caso probabilmente non avverrà. Ma i negoziati proseguono, perché se anche la bocciatura probabilmente non arriverà, questo non significa che il budget vada bene.

La possibilità di investire in prevenzione per la messa in sicurezza degli edifici con misure antisismiche fuori dal Patto di stabilità è prevista dalla comunicazione sulla flessibilità del 13 gennaio 2015, nell’annesso uno. E’ quanto si apprende in ambienti di Bruxelles. Quindi, quando si accusa la Commissione Ue di non permettere investimenti antisismici viene fatto populismo a buon mercato. “Sotto le attuali regole Ue ci sono modi per escludere i costi a breve termine in risposta alle grandi catastrofi naturali, che vengono considerati misure one-off esclusi dagli sforzi di bilancio quando si valuta il rispetto del Patto di stabilità” e questo “lo abbiamo già fatto in passato per i terremoti in Abruzzo ed Emilia-Romagna”.

E’ quanto riferisce una portavoce della Commissione europea in risposta a chi chiede se l’Ue sarà meno rigorosa sul budget dell’Italia. E aggiunge, “a questo punto non speculiamo. Qualsiasi costo che potrebbe rientrare nei criteri sarà valutato quando riceveremo tutti i dettagli dalle autorità italiane. Ricordo che è in corso un dialogo con le autorità italiane sul Dbp e di conseguenza posso solo ribadire che non speculiamo”.