Manovra, magistrati in sciopero contro il decreto del governo
03 Giugno 2010
di redazione
L’associazione nazionale dei magistrati ha proclamato lo sciopero e iniziative di mobilitazione contro la manovra economica varata dal governo. Lo annuncia con una nota la giunta esecutiva dell’Anm che “unitamente alle altre magistrature” ha deciso la forma di protesta “contro gli effetti della manovra" e deliberato "l’organizzazione di giornate di mobilitazione e di protesta con sospensione delle attività di supplenza, con le modalità e i tempi che verranno proposti al Comitato direttivo centrale di sabato 5 giugno”.
L’Anm sostanzialmente lamenta di essere considerati un costo e di subire “tagli indiscriminati e squilibrati. I magistrati sono consapevoli della crisi economica in cui versa il Paese e non intendono sottrarsi al loro dovere di cittadini e di contribuenti, ma devono denunciare che le misure approvate dal Governo sono ingiustamente punitive nei loro confronti e di tutto il settore pubblico”. Per il sindacato dei magistrati “è inaccettabile essere considerati non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la giustizia.
Per il sindacato delle toghe il pacchetto di interventi decisi dal governo, ”incide in misura rilevante sulle retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, soprattutto dei più giovani che subiscono una riduzione di stipendio fino al 30 per cento. Questo significherà allontanare i giovani dalla magistratura; colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale. Ad esempio: un pubblico dipendente (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000 euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l’anno (cioŠ il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi per circa 10.000 euro lordi l’anno (circa il 25% dello stipendio)”.