Mantovano: “ Csm ha preso un granchio ”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Mantovano: “ Csm ha preso un granchio ”

05 Luglio 2007

“Il Consiglio superiore della magistratura ha preso un granchio clamoroso e mi meraviglia che ciò sia avvenuto da parte di persone che ritengo equilibrate e di buon senso”. È quanto ha dichiarato il senatore di An, Alfredo Mantovano, ex sottosegretario agli Interni e membro del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza (Copaco).

Decisa la sua critica alla risoluzione del plenum del Csm, che ieri aveva accusato il Sismi. Continua Mantovano: “Dico questo perché nella stessa delibera del Csm si dice che il momento nel quale venivano stesi questi appunti, era la primavera-estate del 2001″. Infatti in quel periodo “dai documenti acquisiti dal Copaco e dagli atti della procura di Milano, risulta che il rapporto di collaborazione di Pio Pompa con il Sismi” ha inizio “alla fine del 2001 e che viene inserito nell’organico del Sismi nel 2004”.

Dunque, secondo il senatore di An, l’ex funzionario del Sismi non potrebbe avere compiuto atti di spionaggio illegale a nome del Sismi. È infatti evidente la crepa: nel periodo menzionato dal Csm, Pompa non faceva parte dell’intelligence diretta da Pollari.

Per simili ragioni, è legittima la risposta di Mantovani, che afferma con decisione: “Parlare, come fa il Csm di un servizio che nel suo insieme pedina, condiziona ed esercita un’attività spionistica nei confornti della magistratura, è una cosa che non ha un fondamento neanche iniziale”. Poi con tono ironico: “Ora mi aspetto una delibera del Csm su google, perché se io, leggendo le interviste dei vari magistrati che si sono sentiti oggetto di questa attività spionistica, digito su google il nome Antonio Ingroia, o Scarpinato e Caselli, viene fuori un dossier che ha caratteristiche assolutamente identiche anzi on line con una precisione analitica certamente maggiore, rispetto agli appunti trovati nello studio di via Nazionale”.