Marco Gay (GI) al Governo: shock fiscale per Sud e Paese
19 Ottobre 2015
Sud metafora del Paese. Così Marco Gay, presidente dei Giovani imprenditori, parlando a Capri. Il mezzogiorno vive gli stessi problemi del Nord ma in modo amplificato, dice Gay, nel corso della manifestazione dedicata al Meridione e intitolata "Patrimonio Italia". Gay non è tenero con il Governo, "Dov’è finito il masterplan annunciato ad agosto? Leggiamo che sarebbe un insieme di misure che in tutto valgono 150 milioni di euro quest’anno, su una finanziaria che vale 30 miliardi", la nota.
Per il leader dei giovani imprenditori molte cose annunciate devono essere realizzate, credito di imposta per nuovi investimenti, per la ricerca, contratti di sviluppo, ma le misure prese al momento non bastano, serve uno "shock positivo". Del resto secondo Gay non "si può parlare di un masterplan per il Sud senza avere un piano industriale per l’intera Italia".
La richiesta che viene dal mondo produttivo al governo quindi è sempre la stessa: un vero piano industriale per l’Italia. Confindustria Giovani chiede meno tasse su imprese e lavoro, a prescindere che si tratti di Nord o Sud del Paese. "Abbassiamo le imposte su chi produce, perché è un fattore di competitività, di attrazione di investimenti esteri, di stimolo all’export".
Al contrario va tassato "chi vive di rendita, chi ha patrimoni fermi, chi blocca la nascita di un mercato di capitali di rischio". "All’Italia,", conclude Gay, "ora più che mai serve una visione da statista e non da politico". Questi i punti dei Giovani imprenditori per il rilancio del mezzogiorno: digitalizzazione, industria, turismo, cultura, infrastrutture. Con uno sguardo non secondario alla eredità di Expo.