Marco Milanese si difende dall’accusa di corruzione
05 Luglio 2014
di redazione
Marco Milanese, ex deputato del Pdl e braccio destro dell’ex ministro Giulio Tremonti, è indagato nella vicenda sulle presunte tangenti per il Mose di Venezia, l’indagine che all’inizio di giugno scorso ha portato in carcere 35 persone. Milanese sarebbe stato arrestato con la accusa di corruzione. L’arresto, eseguito dalla Guardia di Finanza, secondo i giudici è stato necessario per non "reiterare il reato ai danni della pubblica amministrazione". Contemporaneamente è stato decretato un sequestro preventivo di 500mila euro a carico, che il Gip avrebbe definito il "prezzo del reato". Milanese ha dichiarato di essere "assolutamente estraneo ai fatti come riportati dalla stampa". Negli anni scorsi, Milanese è stato condannato in primo grado a otto anni di reclusione per l’inchiesta Enav-Finmeccanica. Milanese, dopo la carriera nella Guardia di Finanza e le indagini su Mani Pulite condotte come investigatore al fianco di Antonio Di Pietro, era diventato deputato e uomo vicino al ministro della economia Tremonti.