Marea nera. Corte americana boccia la moratoria sulle trivellazioni
22 Giugno 2010
di redazione
Il giudice federale Martin Feldman ha accolto il ricorso presentato da 32 compagnie petrolifere contro la moratoria di 6 mesi imposta da Barack Obama alle trivellazioni nel Golfo del Messico dopo l’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon.
"L’estrazione del petrolio dal mare è necessaria a soddisfare la domanda futura: un divieto prolungato da parte degli Usa potrebbe portare ad un aumento dei costi e mettere in pericolo la disponibilità di petrolio". È questo il messaggio lanciato da alcuni dei maggiori colossi dell’energia intervenuti ad una conferenza del settore a Londra. All’incontro doveva essere presente anche l’ad di Bp Tony Hayward che però all’ultimo minuto ha deciso di non partecipare e di mandare al suo posto un altro dirigente di Bp, Steve Westwell, il cui discorso è stato interrotto per ben due volte da un gruppo di manifestanti.
Secondo i grandi del petrolio intervenuti, l’estrazione di petrolio dagli oceani è un’importante alternativa al petrolio fornito dai Paesi Opec che per aumentare i prezzi possono momentaneamente bloccare l’esportazione. "Chiudere o limitare lo sviluppo dell’estrazione nel Golfo del Messico ridurrebbe la fornitura. Sarebbe anche un passo indietro per quanto riguarda la sicurezza dell’energia", ha detto Jay Pryor, vicepresidente globale per lo sviluppo di Chevron.
Secondo l’agenzia internazionale dell’energia (Iea), il divieto messo in atto dal governo Usa potrebbe ritardare la distribuzione di petrolio di circa un milione di barili al giorno e aumentare allo stesso tempo il potere delle società petrolifere nazionalizzate, il che potrebbe risultare in un aumento dei prezzi.