Marea Nera. Da Bruxelles lo stop a nuove trivellazioni nell’Ue
07 Luglio 2010
di redazione
Stop alle nuove trivellazioni in Europa, almeno fino a quando non saranno note le cause del disastro della marea nera nel Golfo del Messico. A chiederlo è il commissario Ue all’energia, Gunther Oettinger, che – intervenendo davanti al Parlamento europeo – ha annunciato nuove misure e nuove regole nei prossimi mesi per "chiarire ed aggiornare" la legislazione europea esistente sullo sfruttamento e l’estrazione di petrolio.
"In questa fase – ha detto Oettinger – serve estrema cautela con le nuove trivellazioni". Anzi – ha aggiunto – "date le attuali circostanze, ogni governo responsabile dovrebbe al momento praticamente congelare i nuovi permessi per le perforazioni. Questo significa di fatto una moratoria sulle nuove trivellazioni fino a che le cause dell’incidente del Golfo del Messico non saranno note e fino a che – ha proseguito – non saranno state individuate le giuste misure per prevenire e affrontare questo tipo di emergenze".
Oettinger, che nello scorso maggio ha già incontrato i principali gruppi petroliferi attivi in Europa (tra cui Bp, ConocoPhilips, ExxonMobil, Repsol, Statoil e Total) ha spiegato che il 14 luglio vedrà le autorità nazionali per la regolamentazione e la vigilanza del settore petrolifero, per proseguire la discussione "sulle possibili debolezze" delle attuali norme europee, in particolare quelle riguardanti le attività offshore. E per individuare "i passi concreti da compiere per migliorare la sicurezza, prevenire i rischi, rafforzare i vari livelli di responsabilità".
Insomma, prima di arrivare a delle proposte legislative, Bruxelles vuole portare avanti un vero e proprio "stress test" sulle norme esistenti, per capire quanto e come funzionano anche negli scenari più critici. "Dobbiamo trasformare il terribile incidente del Golfo del Messico in un’opportunità", ha detto il commissario Ue, sottolineando come «le imprese devono prendere la questione della sicurezza come un’assoluta preoccupazione, consapevoli della loro piena responsabilità". Per Oettinger, dunque, serve innanzitutto "un’azione imediata", limitata non solo alla moratoria sulle nuove trivellazioni, ma anche "alla revisione e al rafforzamento dei piani di emergenza" da parte di imprese e autorità nazionali.
Inoltre le imprese petrolifere, per ricevere l’autorizzazione ad operare nella Ue, dovranno dimostrare sia di essere in grado di "affrontare eventi critici" sia di avere "la necessaria solidità finanziaria per assumersi la piena responsabilità dei danni eventualmente causati". A tale proposito Oettinger ha spiegato che tra le ipotesi si pensa anche alla creazione di un Fondo europeo anti-disastri.
Sul fronte della prevenzione, il commissario Ue ha insistito sul rafforzamento dei controlli. "L’attuale modello non va più bene e dobbiamo rafforzare la cooperazione tra autorità nazionali ed europee", anche attraverso un sistema di "Controllo sui controllori". Una delle idee è di dare più poteri all’Emsa, l’Agenzia europea per la sicurezza marittima con sede a Lisbona.