Marino festeggia ai Fori ma si faccia un giro a Termini

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Marino festeggia ai Fori ma si faccia un giro a Termini

03 Agosto 2013

Finalmente Ignazio Marino ha "pedonalizzato" Via dei Fori Imperiali e da ieri, bloccando il traffico privato da Largo Ricci al Colosseo, l’area archeologica al centro di Roma sarà "riconsegnata alla Storia", ha detto il sindaco alla BBC. Abbiamo visto i mimi e gli istrioni in un revival di altre notti bianche, ascoltato la presidente della Camera Boldrini dispiaciuta per le contestazioni anti-discarica dire a Marino "vai avanti così" e che "vivere a Roma è un privilegio", abbiamo commemorato importanti personalità della cultura recentemente scomparse. Da quando è stato eletto, Marino ha portato avanti una campagna di comunicazione politica monotematica facendo delle biciclette e dei pedoni gli eroi di una nuova Roma a misura d’uomo, una città finalmente moderna, che sa valorizzare il suo patrimonio artistico e storico come uno straordinario brand in grado di rilanciarne l’immagine in tutto il mondo.

Fa niente che da molti romani saranno imbestialisti ancora di più di quanto non sono per il traffico caotico della Capitale, per non dire dei commercianti e residenti, o almeno una parte di essi, della zona, che hanno già creato un comitato anti-pedonalizzazione. Sorvoliamo anche sul commento del Presidente della Repubblica, Napolitano, che pur definendo il progetto "all’altezza di un patrimonio storico unico al mondo", ha messo in guardia dai "problemi sociali ed urbanistici che si pongono" e dalle "difficoltà, anche economiche, da superare". Marino vada avanti e vedremo se da settembre, quando le vacanze saranno finite e il traffico riprenderà ad essere quello di sempre, il progetto sarà realmente sostenibile. O verrà ricordato come una festa estiva. Detto questo, suggeriamo al sindaco di pensare anche ad altri aspetti della mobilità romana. Meno appariscenti, certo, ma che fanno davvero saltare i nervi.

Un esempio? L’altro giorno ci è capitato di percorrere in auto Via Marsala, la microscopica strada che costeggia la Stazione Termini. L’unico semaforo che avrebbe dovuto governare quel bailamme di auto incolonnate, taxi saettanti, motorini zizganati e pedoni spericolati, era arancione. Avete capito bene, arancione (ci dicono che non è la prima volta). Dopodiché, non contenti, abbiamo deciso di parcheggiare l’auto nello striminzito parcheggio, sempre in via Marsala, accanto alla stazione. Che costa tipo un euro e passa all’ora. Entrati nel parcheggio, abbiamo dovuto evitare rischiando di investirli le decine tra immigrati, ubriachi, tossici, signorine trans, che bivaccano o bighellonano in quella parte della stazione, che di sera si trasforma in una sorta di grande centro d’accoglienza all’aperto. Più o meno metà dei posti del parcheggio erano "riservati" e abbiamo contanto anche qualche auto blu. Insomma, va bene il Colosseo, ma questa benedetta Roma non è fatta solo di grandi monumenti ma anche di semplice vita quotidiana. E pure a quella il sindaco Marino, che speriamo ci ascolti, dovrebbe pensare quando torneremo dalle ferie agostane.