Marò,  corte indiana: Latorre in Italia fino alla fine dell’arbitrato

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Marò, corte indiana: Latorre in Italia fino alla fine dell’arbitrato

28 Settembre 2016

 Il fuciliere Massimiliano Latorre potrà restare in Italia fino al termine dell’arbitrato internazionale in corso all’Aja, sostanzialmente con le stesse condizioni già disposte per l’altro marò Salvatore Girone. Lo ha deciso oggi la Corte Suprema di New Delhi, nell’udienza riguardante la libertà provvisoria per Latorre. Nell’aula 2 della Corte Suprema si è aggiunto dunque un nuovo, positivo capitolo della storia iniziata nel febbraio del 2012.

A due giorni dallo scadere della permanenza in Italia di Massimiliano Latorre si era in attesa, dalla Corte Suprema di Nuova Delhi, del secondo round dell’udienza legata alla richiesta dei legali del marò. La difesa di Latorre ha chiesto una modifica delle condizioni della sua libertà provvisoria dopo l’incidente in cui nel febbraio 2012 morirono due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Latorre è stato ripetutamente autorizzato dalla Corte indiana a rimanere in Italia per rimettersi dall’ictus: l’ultimo permesso scade il prossimo 30 settembre.

I difensori di Latorre hanno presentato una istanza in cui chiedono che al nostro marò fosse applicata la stessa decisione presa nei confronti di Salvatore Girone, rientrato finalmente in patria lo scorso 28 maggio. Nella prima udienza del 20 settembre il “sollicitor general” indiano ha fatto sapere che il governo di Nuova Delhi è d’accordo, ma i giudici gli hanno chiesto di presentare una memoria scritta e una nuova lettera di garanzie firmata dall’ambasciatore italiano a Nuova Delhi.  

 L’India a sua volta dovrà ogni tre mesi inviare alla Corte Suprema un resoconto sull’evoluzione dell’arbitrato in corso all’Aja. Una sentenza in questo ambito non è attesa prima della fine del 2018.