Marò, la Farnesina non si arrende e sollecita: “Girone rientri in Italia”

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Marò, la Farnesina non si arrende e sollecita: “Girone rientri in Italia”

23 Maggio 2016

La Farnesina rende noto che, proprio oggi, l’Italia ha presentato alla sezione feriale della Corte Suprema indiana la richiesta di attuare con urgenza la decisione del Tribunale arbitrale dell’Aja al fine di consentire il rientro di Salvatore Girone a casa: insieme al collega Massimiliano Latorre è accusato dall’India di aver ucciso due pescatori al largo delle sue coste nel 2012 nel corso di una missione antipirateria.

Girone è da troppi anni, ormai, costretto a vivere in India, a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, con due bambini piccoli, in libertà condizionata e obbligato a soggiornare nell’ambasciata italiana a New Delhi.

La Farnesina  ha lavorato costantemente al suo rientro e a inizio maggio è riuscita ad ottenere che il nostro marò rientrasse. L’Aja, infatti, la Corte permanente di Arbitrato, aveva stabilito che Girone può attendere in Italia la conclusione dell’arbitrato, presso gli stessi giudici, su chi abbia la giurisdizione sull’omicidio dei due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel 2012: il fuciliere deve rientrare “per motivi umanitari”, hanno stabilito i giudici. Ma Salvatore Girone è ancora in India.

Oggi l’Italia, dopo la richiesta della Farnesina, vorrebbe rendere più vicino l’obbiettivo di consentire, più rapidamente possibile, il  rientro in patria del fuciliere di Marina.

Il Tribunale arbitrale ha deciso che: Italia e India devono cooperare per definire le condizioni e le modalità del rientro  nel nostro Paese di Girone, in attesa che arrivi la procedura arbitrale.

La data dell’udienza della Corte Suprema indiana fissata per l’esame della questione è giovedì 26 maggio