Maro’, ricorso accolto ma la storia infinita continua
28 Marzo 2014
di redazione
Da due anni Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i Maro’ italiani imbarcati in una missione anti pirateria sulla Erica Lexie, sono prigionieri in India in spregio al diritto internazionale, e in attesa di conoscere quali sono i capi di imputazione che gli vengono mossi. Il 15 febbraio del 2012, secondo le accuse dell’India, i Maro’ uccisero due pescatori del Kerala credendo che si trattasse di pirati. Il governo Monti cerco’ di riportarli a casa, prima impedendo che tornassero in India dall’Italia dopo un permesso ottenuto dai fucilieri di tornare nel nostro Paese, poi riportandoli in India dove da allora attendono di conoscere il loro destino chiusi nella ambasciata italiana. Il processo iniziato nel 2013 ha avuto molti di scena e altrettanti ritardi, provocando delle fratture nel mondo politico e nel governo indiano, mentre la vicenda dei Maro veniva usata strumentalmente e a fini elettorali dalle forze nazionaliste indiane per indebolire Sonia Ghandi e il suo partito. Dopo che la condanna a morte evocata dall’India e’ stata esclusa dalle possibilità di risoluzione della vicenda, le indagini erano passate nella mani della Nia, l’anti terrorismo indiano. Il 28 marzo nuova sorpresa: la Corte Suprema dell’India accoglie il ricorso dei fucilieri italiani contro l’utilizzo della Nia e il processo a carico dei Maro’ presso il tribunale speciale e’ stato sospeso.