Maro’, un’altra settimana per legge anti-pirateria (dopo 25 rinvii)
03 Febbraio 2014
di redazione
Ancora un rinvio nel processo ai Marò in India. La tanto attesa udienza a Nuova Delhi si risolve con il 25° rinvio chiesto alla Corte: ad oggi ancora non conosciamo i capi di imputazione per cui i due fucilieri di Marina italiani rischiano la pena di morte. Secondo ANSA, il governo indiano però sarebbe orientato a lasciar cadere l’accusa di pirateria che avrebbe previsto la condanna a morte dei due Marò. Sul punto, non ci sono conferme dalle autorità italiane. Sono trascorsi 2 anni di detenzione per Latorre e Girone, un’attesa ormai insopportabile. Nonostante la pressione della Ue e dell’Italia, a chiedere una soluzione della vicenda erano stati Barroso e Napolitano, l’udienza è stata spostata a lunedì prossimo (l’accusa chiedeva un rinvio di altre settimane). Unico dato positivo: la Corte Suprema ha concesso al massimo altri sette giorni al Ministero dell’Interno per formalizzare le sue accuse e "presentare una soluzione sulle modalità di incriminazione dei marò". L’inviato speciale italiano in India, De Mistura, chiede che "di fronte all’indecisione della pubblica accusa, i marò siano autorizzati a tornare in Italia". "E questa richiesta la ripeteremo con forma anche lunedì prossimo indipendentemente dall’esito dell’udienza". Il governo indiano ad oggi sembra sempre più stretto tra l’uso propagandistico ed elettoralistico che si sta facendo della vicenda e le pressioni internazionali.