Maroni: nutrire il pianeta, tranne i profughi

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Maroni: nutrire il pianeta, tranne i profughi

08 Giugno 2015

L’Europa non può far finta di niente quando migliaia di persone sbarcano ogni giorno sulle nostre coste, e non può occuparsi del nostro Paese solo per toglierci sovranità e autonomia sulle politiche economiche. Siamo d’accordo per protestare tutti, e sonoramente, contro un’Europa matrigna che si fa sentire solo quando fa comodo, e magari dovremmo pensare a qualche forma pesante di contestazione a Bruxelles e Strasburgo, di quelle che lasciano il segno per un bel pezzo.

E’ vero anche che il problema è esploso con la sciagurata guerra di Libia, di cui dobbiamo ricordare la paternità francese, l’appoggio del Presidente americano Obama, e anche il decisivo sostegno dell’ex presidente Giorgio Napolitano (la nostra Costituzione dà al Presidente della Repubblica il comando delle Forze armate), complice il silenzio compiaciuto di quella politica e opinione pubblica che ben vedeva nella caduta di Gheddafi un colpo mortale alla politica estera del governo Berlusconi. Ed è sacrosanto ricordare con forza questi fatti agli altri paesi europei pretendendo, letteralmente, risposte concrete, pena nostre reazioni uguali e contrarie, come anche le leggi della fisica insegnano.

Fermo restando tutto questo, però, non è tollerabile anche solo pensare che la ricca Lombardia e l’opulento Veneto non abbiano posto per qualche migliaio di profughi che già sono qui, che arrivano tutti i giorni su barconi a cui dovremmo sicuramente impedire di partire, ma che non possiamo ignorare una volta che ci raggiungono. Cosa ne dovremmo fare di queste persone, secondo Maroni e Zaia? Abbandonarli sulle spiagge, e  lasciare loro come unica possibilità l’arruolamento nella criminalità? O forse c’è un obbligo di governare questa gravissima situazione?

La minaccia del taglio ai fondi dei comuni che si presterebbero ad accogliere i fuggiaschi del mediterraneo è inaccettabile, tanto più se viene dalla Lombardia, cioè regione che sta ospitando un evento mondiale come l’Expo che, per ironia della sorte, quest’anno ha a tema l’alimentazione degli esseri umani. O forse Maroni ha intenzione di cambiarne il titolo: “Nutrire il pianeta, tranne i profughi”?