Maroni: “Risolta la piaga dell’immigrazione clandestina”
10 Maggio 2009
di redazione
"Chiudendo la falla, l’emorragia dalla Libia, possiamo dire che la piaga della immigrazione clandestina può dirsi conclusa", è quanto ha affermato il ministro Maroni parlando con i giornalisti a Vicenza. Negli ultimi giorni, almeno 6 barconi carichi di clandestini (1.500 persone) sono stati bloccati e scortati verso la Libia. L’ultimo stamattina, 250 clandestini riportati a Tripoli. E’ il "principio del respingimento" concordato con il governo libico che l’Italia sta interpretando in questo senso: se la nostra marina intercetta in acque internazionali le imbarcazioni le riporta da dove sono partite, in Libia appunto, il Paese da dove arrivano circa il 90 cento dei clandestini sbarcati a Lampedusa.
Maroni respinge le critiche dell’opposizione (Franceschini: "Strumentalizzare il tema della immigrazione a fini elettorali è orrendo e disgustoso"), di ambienti onusiani e del mondo cattolico, dicendo che "l’Italia si è fatta garante per tutta l’Europa" e che la sua "è una battaglia di civiltà giuridica, altro che razzismo e xenofobia". Grande la soddisfazione tra i leghisti, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni di Berlusconi che ha detto "no" a una Italia multietnica. Bossi ha dichiarato che "altri iniziano a seguire la nostra linea", incassando il dividendo di una promessa elettorale che, a quanto sembra, si sta realizzando.
Laura Boldrini, il portavoce dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati ha denunciato a Repubblica che le operazioni di respingimento dei clandestini "entrano in rotta di collisione con il diritto di asilo così com’è regolato dalle leggi nazionali, europee e internazionali. Esiste infatti il principio del non respingimento nel caso di gente bisognosa di protezione". La Libia non è tra i Paesi firmatari della convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati, non ha un sistema di asilo e non permette all’Onu di monitorare i suoi centri di detenzione".
"Visto che sono stati mandati in un paese che non ha firmato la convenzione di Ginevra – prosegue la Boldrini – per l’Unhcr sarebbe importante che l’Italia ottenga dalla Libia le rassicurazioni che le persone bisognose di protezione non verranno rimandate nei paesi di origine da cui sono fuggite a causa di persecuzione. In passato purtroppo ci sono state situazioni di questo genere e di alcuni non si è mai più saputo nulla".