Maroni sui clandestini “nuovo Cpa a Lampedusa”, e scatta la protesta
24 Gennaio 2009
di redazione
Il Minsitro dell’interno Roberto Maroni ha annunciato l’approntamento di un centro di indentificazione ed espulsione dei clandestini a Lampedusa.
“Il Centro è operativo da questa mattina – ha detto Maroni durante una conferenza stampa – si trova in una vecchia base militare all’estremità occidentale dell’isola, lontanto dai centri abitati, e vi sono già stati trasferiti i primi cittadini extracomunitari per l’identificazione”.
Quindi i clandestini non dovranno nemmeno lasciare l’isola per essere rimpatriati. Maroni ha fatto sapere che il Consiglio dei Ministri “ha approvato la mia linea di rigore”.
“Abbiamo portato a Lampedusa – ha continuato il ministro – le commissioni per valutare le richieste di asilo: su circa 800 domande, ne sono state accolte 377. Questi verranno portati nei Centri adibiti per i richiedenti asilo. Sono solo coloro che vengono da Paesi nei quali ci sono situazioni di guerra. Ciò garantisce che chi richiede asilo effettivamente abbia i requisiti”.
“Da Natale ad oggi – ha dichiarato – 343 minori sbarcati a Lampedusa sono stati portati in centri per minori”. Altra notizia: l’Unione europea ha concesso all’Italia 157 milioni per gestire le politiche di immigrazione “71 milioni concessi per il piano di rimpatri e 96 milioni per progetti di integrazione di cittadini comunitari che hanno il diritto di restare in Italia”.
Proprio a causa delle dichiarazioni di Maroni circa 4000 manifestanti (2500 secondo la polizia) stanno creando non pochi fastidi a Lampedusa. Sull’isola è scattato lo sciopero generale organizzato dal comitato "Sos isole Pelagie". I manifestanti hanno fermato un pullman con circa 110 clandestini diretto verso il uogo in cui sorgerà la nuova struttura.
Ancora: le prossime elezioni Europee e le amministrative si terrano il 6 e 7 giugno, la decisione è stata presa durante il Consiglio dei Ministri.
“Il decreto-legge approvato – ha spiegato il ministro Maroni nella conferenza stampa di Palazzo Chigi – era necessario per anticipare al sabato pomeriggio, dalle 15 alle 22, la mezza giornata che di solito si svolge il lunedì mattina, perchè nelle elezioni europee i seggi si devono chiudere la domenica sera. E’ un decreto-legge tecnico che non modifica la legge elettorale – ha aggiunto – riguarda solo questo aspetto della procedura”.