Marrazzo-gate, Pdl Senato: “Intollerabile il ricorso al sotterfugio”
26 Ottobre 2009
di redazione
“La sinistra continua a far finta di non capire”. Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, intervengono sul Marrazzo-gate. "I gruppi parlamentari del Popolo della libertà non hanno chiesto le dimissioni del presidente della giunta regionale del Lazio. Abbiamo sempre sostenuto che Marrazzo, se ritiene che ne sussistano le condizioni, può e deve andare avanti nel suo mandato. Se invece non ritiene che tali condizioni vi siano, deve dimettersi e consentire lo svolgimento delle elezioni il prima possibile” è il ragionamento degli esponenti del Pdl per i quali “non esistono terze vie, nè si può ricorrere all’articolo 45 comma 2 dello statuto della Regione Lazio, che in tal caso verrebbe attivato al solo scopo di rinviare la data delle elezioni, paventando impedimenti temporanei che qualcuno -un medico? – dovrebbe certificare anche in contrasto con l’evidenza dei fatti".
E se questa dovesse essere la strada “saremmo di fronte a un evidente abuso che non necessita di raffinati giuristi per essere ravvisato e denunciato come tale. In questo quadro, la babele che regna nel Pd laziale non aiuta a fare chiarezza”. Gasparri e Quagliariello citano alcuni esempi: “Il 24 ottobre Piero Marrazzo comunicava la decisione di ‘autosospendersi immediatamente’ e di conferire al vicepresidente Esterino Montino la delega per ‘assumere la provvisoria responsabilità di governo’. Contestualmente, Marrazzo preannunciava di voler ‘aprire un percorso’ verso le dimissioni. Il giorno successivo, Montino ammetteva che la formula dell’autosospensione ‘non esiste nello statuto del Lazio’, e annunciava: ‘Appena il presidente Marrazzo sarà in condizione di riprendere il suo lavoro discuteremo insieme tempi e modi delle dimissioni’. La sera stessa Nicola Zingaretti tornava al canovaccio originario: ‘Marrazzo si è autosospeso e a breve inizieranno le procedure per lo scioglimento del Consiglio regionale’. A questo punto -incalzano i vertici del gruppo Pdl al Senato – un atto di serietà da parte del nuovo segretario del Pd si impone. Marrazzo ha due scelte davanti a sè: andare avanti se lo ritiene possibile, dimettersi se lo ritiene necessario. Ribadiamo che non siamo noi a chiedergli di fare questa seconda scelta. Ciò che non riteniamo tollerabile è il ricorso al sotterfugio per evitare che la sovranità popolare torni rapidamente a pronunciarsi. E in questo caso – concludono Gasparri e Quagliariello – confermiamo che è nostra intenzione attivare qualsiasi procedura e appellarci a ogni istituzione per impedire un evidente aggiramento della legge”.