Martina, altro spot alla vigilia della manovrina: “Nuove misure per dare lavoro ai giovani”

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Martina, altro spot alla vigilia della manovrina: “Nuove misure per dare lavoro ai giovani”

05 Aprile 2017

A pochi giorni dal varo della manovrina “salva-procedura Ue” che conterrà quasi certamente “misure impopolari” più volte scongiurate da Renzi, ogni spot è ben gradito per distrarre l’attenzione. Come quello del Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina, in “ticket” con Renzi per la segreteria Pd, che in un’intervista a Repubblica è tornato a parlare di “crescita e occupazione” e, soprattutto, delle misure per “il lavoro ai giovani”.

“Lavoriamo al fianco del premier. Siamo nella stessa squadra, ci interessa rafforzare crescita e occupazione. Esempi? L’abbattimento strutturale del costo del lavoro per i giovani, e la conferma che Iva e benzina non verranno toccate”. E il fatto che la precisazione sul mancato aumento di Iva e accise sulla benzina venga accostata al taglio del costi per il lavoro giovanile rientra pienamente nella strategia renziana di cercare di dare un’immagine il più possibile positiva alla manovrina da 3,4 miliardi di euro il cui principale responsabile è proprio il governo dei #MilleGiorni.

Più morbida la posizione di Martina sulla legge elettorale, coerentemente al passo indietro di Renzi sul Mattarellum dopo che nei giorni scorsi erano circolate voci su un possibile ritorno di fiamma relativamente all’ipotesi di elezioni anticipate in autunno. “Serve una correzione maggioritaria – dichiara il ministro dell’agricoltura – Ritengo che sia giusto portare al voto il Mattarellum, in modo da verificare in Parlamento i numeri. Le prossime settimane serviranno a mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità.  Non conta più il dibattito da Transatlantico, ma quello che si voterà nelle sedi parlamentari”. Insomma, manovrina e legge elettorale sono due snodi centrali per il futuro di Renzi. Ecco perché il messaggio è chiaro: ora non si scappa. Una legge elettorale deve essere votata il prima possibile. Il “capo” Renzi ha fretta. Anche perché dopo il 30 aprile vuole lasciarsi aperte più possibilità, magari per evitare la manovra economica autunnale.