L’hanno appuntata al petto di John Wayne. E’ stata consegnata a Vaclav Havel, Ronal Reagan, Margaret Thatcher, Tony Blair. E’ la Medal of Freedom, la massima onorificenza che un presidente americano può attribuire a uomini e donne che hanno reso onore alla causa della libertà. Ma quest’anno la scelta è caduta, tra gli altri, su Mary Robinson, ex presidente dell’Irlanda e ai vertici della commissione onusiana per i diritti umani. La stessa Mary Robinson che nel 2001 ha presieduto la Conferenza Mondiale contro il Razzismo di Durban.
Un tempo le medaglie si davano ai valorosi e a quelli che difendevano i principi della democrazia. Quest’anno la Medal of Freedom è andata a una donna che di quei principi ha un’idea tutta sua. Una valorosa solo quando si tratta di difendere l’appeasement con le tirannie, ‘comprendere le ragioni’ del terrorismo e condannare l’Occidente imperialista e guerrafondaio. La perfetta interprete dell’unico principio su cui si basano le Nazioni Unite del XXI secolo, insomma, l’equivalenza morale tra democrazia e dittatura.
Per tutta la sua carriera, la Robinson ha criticato la politica degli Stati Uniti. A Durban si guardò bene dal difendere l’ex segretario di stato americano Powell. Dopo l’11 Settembre, ha accusato l’America di aver perso la sua “base morale”. Prendiamo spunto dal nuovo corso di Obama per proporre una lista di futuri candidati alla medaglia. Uomini che si sono sempre battuti per la libertà e i diritti umani:
1) il “riformista” Khatami, l’ex presidente iraniano che dopo aver illuso gli studenti del suo Paese promettendogli la libertà li annichilì col silenziatore (fu l’unica differenza con le cannonate di Ahmadinejad);
2) il presidente boliviano Evo Morales, in nome di tutti quegli eroi della lotta anticoloniale per difendere gli indios e scristianizzare l’America Latina;
3) l’intramontabile Gorbaciov, ultimo e nostalgico grande timoniere del più democratico dei regimi che la Storia moderna ricordi;
4) l’intellettuale palestinese Mustafa Barghouti (non Marwan, il parente detenuto per terrorismo) che tutti applaudono per le parole misurate in favore del processo di pace “l’entità sionista di Palestina”…