Mastella, fine processo mai

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Mastella, fine processo mai

29 Agosto 2013

di Ronin

Nel 2011 Clemente Mastella viene prosciolto dalla accusa di aver creato un "sodalizio" politico che, nelle parole della accusa, "aveva asservito la funzione pubblica agli interessi del gruppo". Non luogo a procedere. I "delitti contro la pubblica amministrazione" e i reati nel "controllo delle attività pubbliche di concorso per il reclutamento di personale" vengono in buona parte smentiti dal Gup De Gregorio. Oggi, la Cassazione annulla quella sentenza, "carente e illogica" nelle sue motivazioni e l’accusa di associazione a delinquere torna in azione per gli imputati del processo. Processo che è in corso già da due e continuerà. Non siamo né i giudici né i pm né la difesa di Mastella, quindi lasciamo alle aule di giustizia e alle cronache dei giornali che vivono di procure il proseguio nel racconto di questa vicenda. Quello che invece possiamo dire, proprio appellandoci a quella "logica" invocata dalla Cassazione, è che in Italia non è tanto la certezza della pena a mancare ma il sistema giudiziario stesso a dire sovente tutto e il contrario di tutto. Non si tratta di mettere in soffitta il garantismo e l’azione della magistratura ma chiedersi com’è possibile che Mastella dalla stessa accusa venga prima prosciolto,  poi sia processato di nuovo e alla fine magari di nuovo prosciolto vuol dire non aver capito come mai molti gli italiani, e non solo gli italiani, sperano vivamente di non finire nelle maglie della giustizia. Non perché ingiusta ma infinita sì.