Mastella: o si cambia o larghe intese fino al 2009
14 Giugno 2007
di redazione
“Per come siamo combinati non si regge a lungo. C’e’ troppa depressione, ci sono mugugni e insofferenze continue. Ci vuole un colpo d’ala, altrimenti il governo muore di consunzione. Che significa avere un tesoretto e non sapere che farne? Sembriamo l’avaro di Moliere. E non si recupera se ci si sposta a sinistra’. Così Clemente Mastella, leader dell’Udeur e ministro della Giustizia, in un’intervista a “la Repubblica”.
A proposito della sinistra radicale il ministro delle Giustizia afferma: “dal voto in Molise sono in caduta verticale. A Taranto Rifondazione ha preso meno voti dell’Udeur. I Rossi e i Turigliatto vengono meno al Senato, ognuno diventa leader ed e’ impossibile un voto sulla politica estera. Bertinotti resta presidente della Camera fino alla fine, ma i suoi se ne vanno prima. La sinistra e’ costretta a tornare alla lotta e a lasciare il governo. Ma se loro rincorrono le piazze del Gay Pride e degli anti Bush e Prodi dà il patrocinio, tanto vale che io tolga il disturbo”.
“Io, come Neruda – spiega Mastella -, non ci sto a morire lentamente, perche’ cosi’ consegniamo il Paese a Berlusconi, che mi sta pure simpatico, ma sta seduto sulla riva del fiume e aspetta di veder passare il nostro cadavere. In cinque anni non ha fatto niente, ma e’ tale la nostra incapacita’ che viene invocato come il salvatore. Potremmo farcela anche con un solo voto in piu’, ma manca un disegno politico’.