Mastella sotto accusa
23 Settembre 2007
di redazione
L’iniziativa del Ministro di Giustizia Clemente Mastella, volta ad allontanare dall’incarico due magistrati che stanno lavorando ad un’inchiesta che lo vede coinvolto (seppur non direttamente) ha destato reazioni diverse.
Gli inquirenti stanno infatti vagliando la possibilità che nell’incartamento dell’indagine chiamata “Why Not”, le telefonate che Mastella ha fatto alle persone coinvolte, si rivelino probanti dal punto di vista legale.
Ma nell’inchiesta in questione è coinvolto anche il Premier Romano Prodi che potrebbe essere colpevole di abuso d’ufficio. Quindi, oltre al sospetto che Mastella ha attirato su di sé per aver chiesto il trasferimento cautelare di De Magistris e Lombardi proprio mentre questi stavano indagando su un caso che lo vede in un certo senso coinvolto, resta il fatto che il tempismo di tale richiesta sembra sbagliato. Anche se lo stesso Ministero di Giustizia ha precisato in una nota che le richieste di Mastella “sono state formulate nell’esclusivo interesse del buon funzionamento della giustizia”.
Interpellato dai giornalisti all’uscita del suo ufficio De Magistris ha dichiarato di “sentirsi sereno” e di essere determinato a portare avanti l’indagine. Variegate le reazioni dei politici: si va da quella del capogruppo al Senato di Prc, Giovanni Russo Spena, il quale ha auspicato che l’iniziativa del Ministro Mastella “non sia nata in ambiti impropri e non abbia dentro la compagine governativa altri segni che non siano quelli che Mastella deve appunto spiegare”. Passando per quella di Donnici, il quale occupa un seggio al parlamento Europeo per L’Italia dei Valori che crede l’iniziativa “viziata all’origine da conflitto di interessi” e quindi inapplicabile. Fino ad arrivare a Mancini, deputato dello Sdi che ha parlato di “iniziativa devastante come la strage di Capaci”.