Maternità surrogata, Giovanardi: «Corte appello di Trento ha calpestato la costituzione»

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Maternità surrogata, Giovanardi: «Corte appello di Trento ha calpestato la costituzione»

03 Marzo 2017

La corte di Appello di Trento, l’altro ieri, per la prima volta ha riconosciuto in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due gemelli nati negli Usa grazie a maternità surrogata. E’ così che il senatore Carlo Giovanardi ha ritenuto opportuno presentare un’interpellanza al Ministro della giustizia sull’ordinanza della Corte. 

Il senatore, scrivendo alla “Voce del Trentino” ha voluto ricordare che “secondo i dizionari della lingua italiana è definito delinquente una persona che ha commesso un fatto previsto dalla legge come delitto o in senso più generico chiunque abbia commesso un reato e che nell’ordinamento giuridico italiano è reato ricorrere al cosiddetto ‘utero in affitto’ punito con la reclusione sino a due anni e con la multa sino ad un milione di euro.”

Per poi passare a domandare direttamente “se non intenda promuovere una ispezione presso la Corte di Appello di Trento, che davanti ad un comportamento delinquenziale ha riconosciuto il diritto alla genitorialità di due uomini che si sono procurati due figli all’estero con la pratica dell’utero in affitto”. E puntualizza che è del tutto falso che nell’ordinamento giuridico italiano ci siano dei vuoti o delle omissioni che una giurisprudenza fantasiosa
e creativa intende riempire”.

Tutti sappiamo che il tema dell’adozione e della genitorialità è stato ampiamente approfondito e discusso dal Parlamento arrivando alla conclsione che l’adozione speciale è consentita soltanto nel caso di un bambino orfano di padre e di madre. Ma “nel dibattito sulle unioni civili è stato esplicitamente stralciata la cosiddetta stepchild adoption e nessuno ha messo in discussione  che l’utero in affitto sia un illecito penalmente perseguibile”.

Il senatore di Idea, con la sua interpellanza, intende denunciare quanto sia “vergognoso che i signori della Corte di Appello abbiano calpestato la Costituzione, ignorato la legislazione vigente, avallato un comportamento che in Italia è reato, scavalcato il Parlamento, sede della sovranità popolare e  negato al bambino il diritto di avere un padre ed una madre”.