Mattarella fa l’arbitro o il giocatore?
25 Ottobre 2016
Eugenio Scalfari ha fatto intendere che il presidente Mattarella sembra orientato a votare “Sì” al referendum costituzionale. Sono trascorse 48 ore e dal Quirinale non è arrivata alcuna smentita. Il Capo dello Stato, dunque, avrebbe condiviso con un giornalista le sue intenzioni di voto per il prossimo 4 dicembre: situazione imbarazzante (per il Quirinale) visto che, se la notizia riportata da Scalfari fosse vera, darebbe adito ancora una volta a chi, giustamente, denuncia che sul referendum si sta cercando in tutti i modi di orientare il libero voto degli italiani.
E la cosa sarebbe tanto più grave visto che le alte cariche dello stato a quanto pare hanno deciso di rompre il pur necessario riserbo sulla consultazione popolare. Dopo Obama, i giornaloni e i poteri forti, ci mancava insomma l’endorsement per quanto indiretto del presidente Mattarella. Almeno, l’anno scorso, all’epoca del referendum sulle trivelle, quando Renzi invitava gli italiani ad andare al mare, Mattarella invece si recò alle urne. Certo lo fece in zona cesarini, dopo le otto e mezzo di sera, insomma non proprio un orario canonico per andare a votare. Allora si disse che il capo dello stato aveva aspettato per non influenzare gli elettori; stavolta ci pensa Scalfari a farlo.
Così, mentre le ore passano e la smentita non arriva, non ci iscriveremo al partito degli esagitati che twittano “arbitro venduto”, riassumendo così, alla maniera di Internet, lo sconcerto popolare e della rete davanti a quella che sembra una grave mancanza di imparzialità. Se mai, ci limitiamo a osservare che, se per vincere e rianimare il fronte del Sì Renzi ha bisogno pure di Mattarella, allora vuol dire che il nostro Matteo è davvero disperato.