Matteo Renzi, il “patto alla tedesca” e l’incognita delle Primarie

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Matteo Renzi, il “patto alla tedesca” e l’incognita delle Primarie

04 Dicembre 2013

"Chi vota per me l’8 dicembre", ha detto Matteo Renzi lanciando il suo patto preventivo per il Governo, "esige un’Italia che cambia verso impegni precisi. E’ politica, non è un diktat". In realtà, almeno apparentemente, il patto proposto da Renzi non è molto diverso dagli impegni già presi dall’esecutivo e dalle forze della maggioranza che lo sostengono.

La riduzione dei costi della politica e il superamento del bicameralismo, infatti, sono temi già presenti nella agenda delle riforme del Governo Letta, anche se resta da chiarire cosa intende Letta per "cancellazione" del bicameralismo. Una sola Camera? Oppure, ed è la strada che si sta già seguendo, la sostituzione del Senato con una Camera delle Regioni?

Anche sull’altro tema posto sul tavolo dal Sindaco di Firenze, il piano, "gigantesco", per il lavoro, va detto che siamo in linea con quanto sottolineato più volte dal premier Letta, e dal Presidente Napolitano, per esempio sul tema, strategico, della lotta alla disoccupazione giovanile. Un tema da affrontare in Europa battendo i pugni sul tavolo, se necessario, e le parole, dure, di ieri, pronunciate da Letta all’indirizzo del commissario Rehn, vanno in questa direzione.

Infine, la riforma della giustizia. "E’ giusto che ci sia la responsabilità civile dei magistrati, se uno sbaglia per dolo deve essere chiamato a rispondere", ha detto il sindaco anche se non ha precisato se questo sarà un punto fondante del suo programma, e aggiungendo che le regole vanno discusse con e non contro la magistratura. "La vendetta contro i magistrati non potrà mai funzionare".

Così, negli ultimi giorni, da un lato Renzi ha cercato consenso a sinistra partecipando a Piazza Pulita o strigliando l’esecutivo sull’Imu, dall’altro, con il patto, ha ottenuto una prima linea di credito da esponenti del Nuovo Centrodestra, da un lato ha cercato di motivare l’elettorato piddino per spingerlo a recarsi ai gazebo il 7 dicembre, dall’altro non ha chiuso in faccia la porta alla maggioranza che sostiene Letta.

Intanto i suoi avversari aspettano e Cuperlo passa all’attacco, "Dobbiamo batterci perché Letta riesca nel suo intento, compia la svolta e abbia successo, non per seminare trappole e farlo cadere. Io non ci sto a giocare di sponda con Berlusconi". Renzi, dice Cuperlo, parla "per slogan". Ma per adesso le sue ricette non sembrano destinate a mandare all’aria l’accordo con il centrodestra.