May ha la fiducia e continua la Brexit

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May ha la fiducia e continua la Brexit

30 Giugno 2017

Il governo di Theresa May passa di misura il test parlamentare sul programma del Queen’s Speech, strappando la fiducia a dispetto della sfida dell’opposizione laburista o delle grane in Ulster, e restando in sella per portare avanti un negoziato sulla Brexit. I numeri ci sono e per il momento bastano. La premier e i suoi cantano vittoria, forse per nascondere il sospiro di sollievo. Mentre il leader del Labour, Jeremy Corbyn, e gli altri alfieri dell’opposizione infieriscono sull’ esecutivo. 

L’accordo fra i Conservatori e i 10 parlamentari della destra unionista nordirlandese del Dup, vitale per restituire al partito della May la maggioranza perduta alle urne, regge. Sia sul voto finale sia contro gli emendamenti messi in campo dai laburisti per cercare di fare emergere i contrasti. Bocciato, infatti, (con 323 voti contro 297) l’emendamento presentato da Corbyn in persona con una strizzata d’occhio ai ‘moderati’ del partito di governo in favore d’un progetto alternativo di divorzio soft da Bruxelles, tale da mettere “la difesa dell’occupazione al primo posto” e sperare di consentire alla Gran Bretagna di mantenere “gli stessi vantaggi dell’adesione al mercato unico e all’unione doganale”.

Bocciato nettamente anche quello più radicale promosso dal liberal Chuka Umunna sul quale peraltro i laburisti finiscono per dividersi fino al siluramento di 4 viceministri del governo ombra. E aggirato anche un terzo emendamento pensato per imbarazzare il Dup con la proposta di garantire alle donne nordirlandesi il diritto di abortire nel resto del Regno Unito, in modo da sottrarsi al divieto d’interruzione della gravidanza imposto in Ulster proprio dagli unionisti.