Mazzini e Cattaneo, due ospiti speciali a “Gli Incontri del Melograno”

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Mazzini e Cattaneo, due ospiti speciali a “Gli Incontri del Melograno”

10 Agosto 2010

Due protagonisti del Risorgimento italiano, Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini, hanno inaugurato domenica scorsa il primo dei tre appuntamenti con la storia de “Gli incontri del Melograno”, organizzati dalla Fondazione Magna Carta. Non stiamo scherzando, “Contrappunti sull’Unità d’Italia” è la sezione speciale della manifestazione, un dialogo immaginario ma non troppo tra le figure che hanno fatto l’Italia.

Domenica, il padre dell’Unità d’Italia e quello del federalismo sono stati interpretati, rispettivamente, da Giovanni Belardelli, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia e da Giovanni Orsina, docente di Storia contemporanea alla Luiss di Roma. A moderare l’incontro il Direttore de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Giuseppe De Tomaso, presenza preziosa vista la sua passione e conoscenza della storia italiana.

Seppure in una cornice storica gli argomenti trattati sono stati di rigorosa attualità. E allora viene da chiedersi, pensando a Cattaneo, se oggi fosse stato al posto di Bossi cosa avrebbe fatto? “Farei il federalismo, ma ispirato all’idea dell’autogoverno affinché le ‘Repubblichette’ costituissero la ‘Repubblicona’. Frammentazione locale sì, ma non chiusa, piuttosto aperta per una ricomposizione dell’Italia. Piccole entità dunque che parlano tra loro per un federalismo di pace”.

Oggi queste due grandi figure della storia italiana per chi avrebbero votato? Mazzini, eletto deputato per tre volte consecutive, nonostante fosse latitante, dice che non votava allora e non avrebbe votato neppure oggi. Per due volte l’elezione fu annullata, la terza volta ricevette la convalida; Mazzini, tuttavia rifiutò la carica per non dover giurare fedeltà allo Statuto albertino, la costituzione dei monarchi sabaudi. Non accettò mai la monarchia e continuò a lottare per gli ideali repubblicani. Cattaneo si è detto invece più propenso a votare per i radicali, ma non la Lega. Anche lui ce l’aveva con i Savoia, che impersonavano un’idea di potere, quella monarchica, che non gli apparteneva e che non ha nulla a che fare con la libertà di autogoverno.

Non poteva mancare qualche domanda sulla vita privata dei due protagonisti della nostra Storia risorgimentale. Mazzini era un asceta o un playboy?, incalza De Tomaso. Nell’immaginario collettivo, secondo il professor Belardelli, era un asceta, ma nella realtà le cose non stavano proprio così. Ebbe infatti anche un figlio segreto dalla vedova di un patriota, conosciuta a Marsiglia, Giuditta Sidoli. Mentre della vita privata di Cattaneo si sa ben poco. Ebbe un unico grande amore: quello con l’inglese Anna  Woodcock.

Il pubblico si è mostrato molto interessato a un argomento come quello dell’Unità d’Italia, spesso trascurato, ma decisivo per comprendere meglio la nostra identità di italiani. Il prossimo appuntamento, domenica 15 agosto alle 19,30, celebrerà il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia con il dialogo immaginario, tra Camillo Benso Conte di Cavour, interpretato dallo storico e giornalista, Ernesto Galli della Loggia, e Francesco II di Borbone, interpretato dal senatore Pdl Luigi Compagna. Tema della discussione il liberalismo.