McCain sceglie una donna come vice, basterà?
30 Agosto 2008
di redazione
Sarah Palin, governatrice dell’Alaska fino a poche ore fa sostanzialmente sconosciuta, è il candidato repubblicano alla vicepresidenza. La scelta a sorpresa del senatore dell’Arizona John McCain, il repubblicano che correrà per la Casa Bianca, ha centrato un obiettivo importante: sparigliare le carte e cogliere alla sprovvista il rivale democratico Barack Obama, il candidato dell’innovazione e del cambiamento, che però non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo, preferendo come vice il veterano della politica Joe Biden all’ex first lady Hillary Clinton.
Resta ancora tutto da stabilire se l’audace scelta di McCain, in qualche modo stemperata da alcune delle idee di Palin, per esempio antiabortista convinta, sarà sufficiente a portargli il favore degli indecisi e dell’elettorato femminile e a consolidare il consenso della parte più conservatrice del partito repubblicano.
Palin, 44 anni (contro i 72 di McCain e i 47 di Obama), sportiva, non legata alla "vecchia politica" di Washington, è di sicuro una scelta audace ed eversiva, vicina al "cuore" di McCain, che proprio per la sua fama di "maverick", di franco tiratore del partito repubblicano, ha sollevato più di una perplessità da parte della parte più conservatrice del partito. Proprio per attirare la simpatia dello zoccolo duro dell’elettorato repubblicano, McCain sembrava orientato verso candidati più consolidati e paludati, come l’ex governatore mormone del Massachusetts Mitt Romney.
La governatrice dell’Alaska, che in qualche modo riassume in sé una parte delle presunte debolezze per cui il senatore dell’Arizona ha fino ad ora attaccato Obama – un’esperienza limitata, un’età non sufficientemente avanzata, una scarsa conoscenza delle questioni di politica internazionale – appare comunque come una scelta di compromesso, non una rottura completa ma neppure una stasi totale rispetto al passato. Palin, convinta antiabortista e fortemente contraria ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, è vicina alla parte conservatrice del partito, ma potrebbe aiutare il senatore dell’Arizona ad accattivarsi il favore degli elettori indecisi, forse persino dei democratici rimasti delusi dal fatto che l’ex first lady Hillary Clinton non sia stata scelta per la vicepresidenza.
Palin non è comunque la prima donna a cercare l’elezione come vicepresidente: la palma spetta alla democratica Geraldine Ferraro, ex deputata dello stato di New York, che nel 1984 corse con il candidato alla presidenza Walter Mondale, che fu sconfitto dal repubblicano Ronald Reagan, in corsa insieme al vicepresidente George H.W. Bush. La governatrice dell’Alaska è passata in appena due anni – è stata eletta governatrice nel dicembre 2006 – dalla scena politica locale al palcoscenico nazionale e potrebbe appunto diventare il primo vicepresidente donna degli Stati Uniti.
Primo governatore donna dell’Alaska, madre di cinque figli, aveva fatto delle questioni etiche il centro della campagna elettorale che l’aveva portata ad avere la meglio sull’allora governatore Frank Murkowski, senatore da 22 anni prima di arrivare alla guida dello stato dell’Alaska nel 2002. Durante il suo primo anno come governatore, Palin ha preso le distanze dalla vecchia guardia del partito repubblicano nello stato, chiamando il senatore Ted Stevens a spiegare alla popolazione perché fosse stato messo sotto indagine dalle autorità federali. Stevens, che dovrebbe apparire in corte il 22 settembre, è accusato di avere ricevuto "regali" per oltre 250.000 dollari da Veco, società appaltatrice di servizi nel settore petrolifero.
Nel luglio scorso, Palin è stata al centro di un’inchiesta condotta dal governo repubblicano dello stato e volta a chiarire se abbia fatto rimuovere dal proprio incarico per motivi personali Walter Monegan, uno dei membri della commissione per la sicurezza pubblica, offrendogli un ruolo dirigenziale nella commissione di controllo sulla diffusione di bevande alcoliche. L’indagine, ancora in corso, deve accertare se Monegan sia stato allontanato per avere rifiutato di licenziare Mike Wooten, coinvolto in una causa di divorzio e per l’affidamento dei figli avuti dalla sorella di Palin, Molly McCann.
fonte: APCOM