Mediaset, Vivendi prova la scalata. E intanto vola in borsa

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Mediaset, Vivendi prova la scalata. E intanto vola in borsa

13 Dicembre 2016

Vivendi ha superato la soglia del 3% del capitale di Mediaset. La società francese ha annunciato in una nota, nella serata di ieri, quella che sembra una scalata al Biscione. Scalata difficile dal momento che la famiglia Berlusconi tramite Fininvest controlla il 34,7% del capitale Mediaset.

Un portavoce di Vivendi ha cercato di ridimensionare la situazione, insistendo sul fatto che la società italiana è una pedina fondamentale per sviluppare la strategia europea per la realizzazione dei contenuti, che è alla base del nuovo corso inaugurato per la televisione d’oltralpe, Canal Plus, dal patron della società Vincent Bollorè. E forse l’urgenza si è fatta ancora più impellente nel weekend, dopo che venerdi scorso la 21 Century Fox di Rupert Murdoch ha stretto la presa su Sky in Europa (sempre del gruppo Murdoch) per accelerare la creazione di una piattaforma europea dei contenuti. Insomma in qualche modo Bollorè vuole cercare di non perdere posizioni su questo fronte diventato prezioso per le società di tlc. In quest’ottica sempre venerdi l’ad di Orange aveva ipotizzato un’interesse sulla stessa Canal Plus.

Difficile però che Bollorè voglia cedere Canal Plus dato il volano di interessi che la tv, in chiaro e a pagamento, crea con la sua società media Havas. Intanto le borse europee in calo in avvio nel giorno in cui inizia la riunione di politica monetaria della Fed, la prima in epoca Trump, che dovrebbe concludersi domani con una stretta sui tassi che porterà il riferimento sui Fed Fund dallo 0,25/0,50% allo 0,50/0,75%. Ampiamente scontata anche prima dello shock elettorale di novembre, la mossa prevista riflette l’obiettivo di miglioramento dello stato di salute della prima economia mondiale.

Dal fronte macro, arriva l’inflazione finale di novembre da Germania e Spagna oltre che Regno Unito. Più interessante l’indagine Zew sul morale degli investitori tedeschi a dicembre, che dovrebbe vedere una frazionale risalita rispetto ai livelli del mese scorso. In attesa dell’indice Zew, sono arrivati dalla Germania i prezzi al consumo finali a novembre che hanno mostrato una variazione congiunturale nulla e un rialzo tendenziale dello 0,7% per quanto riguarda il dato armonizzato, in linea alle attese, e 0,1% su mese e 0,8% su anno per l’indice nazionale, anche in questo caso in accordo con le previsioni.

Mentre i prezzi all’ingrosso di novembre hanno registrato un rialzo dello 0,1% congiunturale e dello 0,8% tendenziale da, rispettivamente, 0,4% e 0,5% di ottobre. Invece l’Istat pubblica i numeri sulla produzione industriale di ottobre, che daranno un’idea con quale nota si è aperto il quarto trimestre. Dopo la flessione mensile dello 0,8% e la crescita annua dell’1,8% viste a settembre, gli economisti scommettono su in incremento pari, rispettivamente, al +0,2% e al +1,4%.