Medio Oriente: l’alto rappresentante negoziati internazionali Usa inizia visita a Gerusalemme
13 Marzo 2017
Il rappresentante speciale del presidente Usa Donald Trump per i negoziati internazionali, Jason Greenblatt, giungerà in Israele oggi, tre giorni dopo la telefonata di Trump al presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas per tentare di sbloccare il processo diplomatico in Medio Oriente. Greenblatt incontrerà il presidente israeliano, Reuven Rivlin, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme. Domani si recherà, invece, a Ramallah per incontrare Abbas. Tra i componenti della delegazione Usa in Medio Oriente, Yael Lempert, che ha mantenuto il portafoglio di Consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca gia’ ricoperto durante la precedente amministrazione Usa dell’ex presidente Barack Obama. La questione della costruzione degli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi sarà uno dei temi principali al centro dei colloqui fra la delegazione Usa ed i funzionari di Gerusalemme.
L’obiettivo è ritornare al Congresso con una comprensione maggiore dell’eventuale spostamento della rappresentanza diplomatica, annunciato da Trump durante la campagna elettorale. La leadeship palestinese e quella giordana hanno sottolineato, per non dire ‘minacciato’, che lo spostamento dell’ambasciata Usa provocherebbe un’escalation di violenza sia in Israele che nei Territori palestinesi.
Lo scorso 8 marzo il capo del Comando Usa per l’Europa, il generale Curtis M. Scaparrotti, aveva incontrato i vertici delle Forze di difesa (Idf) israeliane. Al centro dei colloqui con il capo delle Idf, il generale Gadi Eisenkot, questioni legate alla sicurezza regionale e nazionale, tra cui la Striscia di Gaza. Si tratta della prima visita di un rappresentante di spicco delle Forze armate Usa da quando si è insediato Trump. In concomitanza, il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, si è recato nei giorni scorsi a Washington, dove ha incontrato il vice presidente, Mike Pence, il segretario alla Difesa, James Mattis e il segretario di Stato Rex Tillerson.