Medio Oriente,Trump accoglie “eccezione” per nuovo insediamento destinato a ex residenti Amona
31 Marzo 2017
di Redazione
L’amministrazione statunitense di Donald Trump ha accettato la logica del primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, per l’approvazione di un nuovo insediamento per gli ex residenti di Amona. Ma con la promessa del governo israeliano di essere ricollocati in un nuovo insediamento poco distante. A riferilo è una fonte del governo Usa al quotidiano israeliano “Jerusalem Post”.
Israele limiterà le nuove costruzioni negli insediamenti ebraici in Cisgiordania entro il perimetro di quelli già esistenti e in alcuni casi specifici ad appezzamenti immediatamente adiacenti: lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una riunione del gabinetto di sicurezza. Stando a uno dei ministri presenti all’incontro, citati dal quotidiano israeliano “Haaretz“, nonostante settimane di trattative Israele e Stati Uniti non hanno ancora raggiunto un’intesa precisa in merito alla politica israeliana degli insediamenti.
Altre fonti cerificano che Netanyahu ha sottolineato la necessità di prendere in considerazione le istanze dell’amministrazione Usa Trump, ed ha annunciato che Israele adotterà misure significative per ridurre quanto possibile l’espansione territoriale degli insediamenti esistenti oltre le aree già oggetto di lavori. “Si tratterebbe di una limitazione significativa, tesa a consentire l’avanzamento di un processo di pace”, avrebbe dichiarato Netanyahu.
Nella mattinata di ieri il gabinetto di sicurezza israeliano ha dato il via libera alla realizzazione del nuovo insediamento: Netanyahu aveva promesso agli ex residenti di Amona l’avvio dei lavori entro il mese di aprile. L’insediamento di Amona era stato sgomberato dopo che l’Alta, corte israeliana, ne aveva sancito l’abusività . Le nuove abitazioni costituiranno il primo nuovo insediamento ebraico in Cisgiordania approvato negli ultimi due decenni.
La decisione era stata annunciata da Trump nel corso dell’incontro avvenuto lo scorso 15 febbraio a Washington con il premier israeliano Netanyahu. Parlando degli insediamenti, il presidente Usa ha detto: “Mi piacerebbe limitarli un po’. Ma vedremo (…). Voglio che sia raggiunto un accordo”. La questione degli insediamenti israeliani è stata uno dei motivi di frizione negli otto anni di amministrazione Obama e la leadership israeliana.