Mediolanum, Berlusconi ha il 20,1% senza diritto di voto
03 Novembre 2016
La decisione della Bce di rimettere in discussione la quota di Banca Mediolanum detenuta dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, che ha perso alcuni requisiti dopo la frode fiscale sui diritti tv di Mediaset, porta al congelamento di buona parte dei diritti di voto della holding di Arcore. La società detiene una partecipazione indiretta di Banca Mediolanum pari al 30,124%, di cui 20,125% senza diritto di voto: la sospensione dei diritti di voto riguarda dunque la quota eccedente il 9,99%.
I numeri precisi emergono dalla comunicazione su Mediolanum alla Consob che è stata effettuata dalla stessa Fininvest il 25 ottobre, dopo la decisione della Banca centrale europea che, sul procedimento amministrativo istruito dalla Banca d’Italia, ha comunicato di opporsi all’acquisizione da parte della holding della partecipazione qualificata nell’istituto.
L’aggiornamento è stato comunicato dalla stessa Fininvest: “Tale decisione comporta, secondo quanto indicato dalla Banca d’Italia nella proposta di decisione trasmessa alla Banca centrale europea, la sospensione dei diritti di voto in relazione alla quota eccedente il 9,9% della partecipazione detenuta da Fininvest spa”. La holding ha presentato ricorso contro Banca d’Italia al Tar e al Consiglio di Stato oltre ad annunciare l’intenzione di impugnare la decisione Bce in tutte le sedi competenti, tra cui la Corte di Giustizia europea.
La misura è una conseguenza della decisione della Bce di opporsi al possesso da parte della holding di una quota qualificata in Banca Mediolanum. La notizia è emersa dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti. Silvio Berlusconi, attraverso Fininvest, risulta titolare del 30,124% di Banca Mediolanum: il 20,125% è privo dei diritti di voto.
Ad Ottobre, la BCE si è opposta all’acquisto di una ulteriore quota di banca Mediolanum da parte di Fininvest, ma già nell’autunno del 2014, la Banca d’Italia aveva imposto a Fininvest la cessione della quota eccedente il 9,9% di Mediolanum per il recepimento delle norme europee sui conglomerati finanziari ed a causa della perdita dei requisiti di onorabilità di Berlusconi.
All’epoca l’ex premier aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato, che lo aveva accolto, ed oggi Fininvest ha presentato ricorso contro Banca d’Italia al TAR ed al Consiglio di Stato, oltre ad annunciare l’intenzione di impugnare la decisione dinanzi alla Corte di Giustizia europea.