Mediterraneo. Mubarak: “Non si accentui divario con Paesi in via sviluppo”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Mediterraneo. Mubarak: “Non si accentui divario con Paesi in via sviluppo”

20 Luglio 2009

Evitare che la crisi che ha investito il mondo accentui ulteriormente il divario tra Paesi a economia avanzata e Paesi in via di Sviluppo. A chiederlo è il presidente dell’Egitto, Hosni Mubarak, questa mattina a Milano per il Forum economico e finanziario del Mediterraneo. "È importante – ha detto – cercare di gestire questa crisi nei Paesi in via di sviluppo ed evitare che le soluzioni creino un nuovo impatto negativo su questi Paesi, altrimenti si creerà un gap ancora più grande e impedirà la lotta alla povertà con effetti negativi che finiranno per alimentare l’estremismo, la tratta degli esseri umani, l’immigrazione clandestina".

E’ tempo di una nuova sfida per Mubarak. "Questa crisi non è la prima ma temo non sarà neppure l’ultima. L”importante è arginarla e concordare misure comuni che garantiscano il non ripetersi o per lo meno misure che permettano di gestirla in modo più veloce e fattivo. Questo forum – ha proseguito – avviene in una fase di crisi economica acuta che non ha risparmiato nessuno. La nuova sfida per noi e per il mondo sono le difficoltà croniche come l’energia e la sicurezza alimentare, la necessità di accompagnare lo sviluppo con una attenzione alle condizioni climatiche. I paesi in via di sviluppo pagano il prezzo più alto per questa crisi, pagano il prezzo delle ricadute e della recessione attuale e l’arretramento delle loro esportazioni e questo ha un impatto evidente che colpisce alla radice la lotta alla povertà".

Per questo il presidente egiziano ritiene che sia necessaria "una rappresentazione equa dei Paesi in via di sviluppo, incrementare il dialogo e avviare una nuova dinamica per le decisioni in organismi come il G8 e G20". In questo contesto di difficoltà economica "i paesi dell’area del Mediterraneo hanno risentito in modo diverso ma possiamo trasformare questa crisi in opportunità a favore della cooperazione tra tutti i Paesi dell’area".