Per Medvedev sta arrivando la fine del mondo, ma è Putin che ha scelto di isolarsi

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Per Medvedev sta arrivando la fine del mondo, ma è Putin che ha scelto di isolarsi

Per Medvedev sta arrivando la fine del mondo, ma è Putin che ha scelto di isolarsi

17 Maggio 2022

Le affermazioni sono gravi, il tono tra il ridicolo e l’imbarazzante. In un messaggio su Telegram, l’ex presidente Dmitry Medvedev, attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, ha elencato le sue “previsioni” sugli effetti delle sanzioni a Mosca. Un concentrato di affermazioni apocalittiche che sembrano uscite da un video di TikTok. Nascerà una “nuova architettura della sicurezza globale”, in cui non ci sarà più spazio per la “spazzatura occidentale”, come i “concetti di ordine basato sulle regole”, scrive il braccio destro di Putin.

Scoppieranno nuovi conflitti regionali, nasceranno nuove alleanze in chiave anti-anglosassone, riprenderà forza il terrorismo internazionale, scoppieranno nuove epidemie (che originalità). Sicuramente una ricaduta delle sanzioni sull’economia occidentale è inevitabile (e ovviamente messa in conto da Usa ed Europa). Il collasso della logistica internazionale dopo la chiusura del traffico aereo nei cieli della Russia molto meno. Si tornerà al periodo della Guerra Fredda e costerà di più volare dall’Alaska, di certo il resto del mondo non si bloccherà. Come si allenterà gradualmente il cappio energetico di Mosca e l’Occidente troverà soluzioni alternative all’import di materie prime. Mentre ci sarà la crisi monetaria e finanziaria di cui parla l’ex presidente russo: ma solo in Russia.

Medvedev parla come se Mosca fosse ancora una potenza globale. Tuttavia, la controffensiva ucraina in alcune zone è arrivata ai confini con la Russia, e il Cremlino è consapevole dell’impraticabilità dell’opzione nucleare. I segnali positivi dell’evacuazione dall’acciaierie Azovstal e il possibile avvio di negoziati vanno nella direzione opposta alle parole di Medvedev, in passato la voce più “occidentale” del regime. Farebbe meglio ad assumere toni più ragionevoli l’ex presidente russo: perché l’unica previsione certa è che sarà complicato ristabilire una normalità nei rapporti diplomatici con Putin ancora al timone.