Meeting G7: Riforme in vista per l’FMI
20 Ottobre 2007
di redazione
(Forbes)-Dalle note redatte a margine dell’incontro dei funzionari del G7 di ieri, si capisce che nonostante gli innegabili tentativi portati avanti dal Fondo Monetario Internazionale, c’è bisogno andare ancora più avanti nelle riforme e di fare uno sforzo in più.
“Restiamo dell’idea che si debba ottenere un ambizioso pacchetto di riforme fondamentali”, hanno fatto sapere gli ufficiali dei sette paesi più industrializzati del mondo in una nota post-meeting. Gli stessi hanno poi lodato l’iniziativa presa dai vertici del FMI che mira a modernizzare ed incrementare la sorveglianza sui tassi di scambio che, dicono i funzionari “dovrebbe essere decisa e giusta”.
Uno dei punti principali delle riforme invocate dal G7 consisterebbe nel cambiare le percentuali del peso dei voti e le loro relative valenze “per riflettere meglio le realtà del mondo economico”. Il che, tradotto in termini più spiccioli, significa in pratica la possibilità per i paesi più economicamente dinamici di avere maggiore voce in capitolo per quanto riguarda le decisioni del Fondo Monetario Internazionale, in modo che si rispecchi più fedelmente: “il ruolo ed il peso crescente dei membri più dinamici, molti dei quali sono rappresentati da mercati emergenti”.
Quindi, in pratica di richiede una rappresentanza più autorevole degli oramai famosi “BRIC(S)” (Mattoni) Brasile, Russia, India e Cina. Al meeting di venerdì si è anche parlato delle finanze del FMI- che si stanno via via restringendo- e, in tal senso, si è richiesta una maggiore attenzione e la programmazione di “una seria revisione delle sue attività e delle sue spese”.