Meglio Traynham che Bondi

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Meglio Traynham che Bondi

03 Dicembre 2013

di Ronin

Per capire quanto possano risultare fuorvianti definizioni come quella di "integralismo cattolico" a proposito delle battaglie sui temi etici, conviene tornare con la memoria a un dibattito televisivo che fece scalpore durante l’ultima campagna elettorale negli Usa. Nel corso di una puntata di “Hardball”, l’anchorman Chris Matthews ebbe un accesso scambio di vedute sulle idee del candidato repubblicano Rick Santorum con Robert Traynham, un consulente politico che a sua volta aveva lavorato nello staff del senatore e sosteneva la sua campagna presidenziale.

Perché quel botta e risposta fu così seguito? Perché Traynham, un afroamericano gay dichiarato, non fece mistero di sposare le posizioni di Santorum contro l’aborto e in difesa della “santità della vita”, spiegando che si trattava di questioni che riguardavano il rispetto della Costituzione americana (pur aggiungendo che era in disaccordo con Rick perché ognuno ha “il diritto di amare e vivere con chi meglio crede”). Se torniamo all’Italia, cosa avrebbero detto i politici italiani di un tipo come Traynham? Possiamo solo immaginare gli attacchi da sinistra. Ma anche da destra qualcuno lo avrebbe forse definito un agente dell’“interventismo della Chiesa cattolica sulla politica”, come ha fatto Sandro Bondi, che oggi accusa Nuovo Centrodestra di essere “un movimento del collateralismo e dell’integralismo cattolico”.

Suggeriamo allora di rivedere quella istruttiva discussione fra Matthews e Traynham per capire che non c’è niente di fondamentalista nella battaglia contro la fecondazione assistita, nella richiesta di una piena applicazione della legge 194 sulla pillola abortiva, nella difesa del matrimonio naturale e così via. Come pure non c’è nulla di dogmatico, come disse Traynham rispondendo al suo spocchioso e politicamente corretto intervistatore, nel battersi per riconoscere l’identità cattolica. Per lui, e non solo per lui, significava rifiutarsi di pensarla in modo subalterno al relativismo etico della sinistra odierna.

Sandro Bondi ha chiesto che la Chiesa, “dopo aver fissato i principi essenziali della fede, affidi ai laici impegnati in politica di trovare delle soddisfacenti soluzioni legislative, anche sui temi etici, adeguate ai problemi del nostro tempo e alla coscienza di laici e credenti”. Vedremo quali sono le soluzioni proposte da Bondi. Anzi, lo capiremo molto presto quando si voterà il provvedimento sul reato di opinione e di associazione in materia di omofobia. Per quanto ci riguarda, un provvedimento illiberale. Per quanto riguarda la sinistra una battaglia di civiltà. Per quanto riguarda Bondi aspettiamo tutti di capirlo.