Mein Kampf in edicola, per Renzi e Boschi ogni scusa è buona pur di non affondare al ballottaggio
12 Giugno 2016
“L’unico obiettivo è vincere i ballottaggi, perché sono molto preoccupata che a Milano, per esempio, vinca una coalizione, dove ci sono degli esponenti che sostengono che vada bene regalare il Mein Kampf come ha fatto il ‘Giornale’ ieri, affermando che si tratti di un’iniziativa culturale”. Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ospite de l’Intervista di Maria Latella a Skytg24.
“Questo giornale, sappiamo bene, sostiene Parisi, ma al di là di Parisi in sé, noi sappiamo che se vince il centrodestra a Milano, entreranno dei consiglieri comunali che hanno quelle idee, che si rapportano a una destra lepenista. Pensiamo a Salvini… Ai ballottaggi ci saranno da fare scelte fondamentali. Su questo i cittadini dovranno interrogarsi”.
In realtà, i cittadini dovrebbero interrogarsi sulla capacità che hanno Renzi e la sua collega Boschi a trasformare qualsiasi fatto accada in Italia in uno strumento elettorale, e si sente la mancanza di un collegamento tra la decisione di pubblicare il libro di Hitler fatta dal Giornale e il referendum costituzionale. Come mai Renzi e Boschi non hanno detto che chi vota no al referendum è un neonazista?
Intanto Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, spiega le ragioni della pubblicazione e attacca il premier: “Ho letto che addirittura Renzi ha definito l’iniziativa ‘squallida’. Evidentemente il premier in gioventù ha letto tanti fumetti, ma pochi libri, di certo non ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi, dove è affermato che ‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario'”. Sallusti ne parla su Il Tempo.
“Renzi è anche ignorante, non sa che Mein Kampf è disponibile in qualunque libreria. E non sa che la nostra è un’edizione commentata con una guida alla lettura fatta da un grande storico, il professor Perfetti, il quale spiega che se i Renzi dell’epoca avessero letto il Mein Kampf, probabilmente si sarebbero potute prendere delle contromisure per impedire che il nazismo attecchisse”.
“Poi, se Renzi vuole farsi paladino della Comunità Ebraica, avrebbe fatto meglio a non coprire le statue classiche in segno di rispetto al leader iraniano che vuole cancellare Israele con le bombe atomiche”, sostiene Sallusti. E conclude: “Renzi non ci può dare lezioni sullo squallore”.
Le intenzioni dichiarate nel suo articolo di fondo erano di “studiare il male per evitare che ritorni”. Ma le polemiche, inevitabili, non sono mancate. La decisione del direttore de Il Giornale di pubblicare il ‘Mein Kampf’, il manifesto del nazismo scritto da Adolf Hitler, ha creato un vero e proprio tsunami politico e ha suscitato l’indignazione della comunità ebraica italiana.
Intanto arriva anche la dichiarazione di Stefano Parisi, dopo che Pd e sinistra hanno provato ad associarlo, con lo squallore di cui sopra, alla estrema destra. La decisione del quotidiano Il Giornale di regalare ai lettori una copia del Mein Kampf di Hitler “offende le migliaia di famiglie milanesi e italiane che sono state vittime del nazismo”, ha detto Parisi, a margine di un appuntamento elettorale al quale ha preso parte anche Giuseppe Sala.
“Penso – ha aggiunto Parisi – che sia una iniziativa inutile e inopportuna, dal momento che in molte città europee c’è un rischio di antisemitismo“e “qualsiasi ambiguità, da questo punto di vista, è grave”. In ogni caso, sottolinea Parisi, si tratta di “una vicenda che non ha nulla a che vedere con la mia campagna elettorale”. Il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti “mi supporta, ma non vuol dire che tutte le cose che fa siano condivise da me, né dalla nostra compagine politica”.