Melania Trump non ci sta. Minaccia querela a giornalista di People per le accuse al marito

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Melania Trump non ci sta. Minaccia querela a giornalista di People per le accuse al marito

14 Ottobre 2016

Una quarta donna ha accusato Donald Trump di avance non richieste: si chiama Natasha Stoynoff ed eè una giornalista di People. Stynoff da qualche tempo seguiva tutto ciò che riguardava l”universo Trump’ e in particolare le vicende private del tycoon. In queste ore, proprio mentre impazzano le polemiche e le accuse contro il candidato repubblicano, con una puntualità disarmante, racconta che nel dicembre 2005 si trovava a Mar-a-lago, il lussuoso resort di Trump in Florida, dove era stata fissata un’intervista con Donald e la moglie Melania per un servizio in occasione del primo anniversario delle loro nozze. Ma in un momento in cui si trovavano soli Trump l’avrebbe  spinta contro il muro per baciarla, così racconta la giornalista. Aggiungendo che avrebbe provato a liberarsi e che a ‘salvarla’ sia stato l’ingresso del maggiordomo che per avvertiva che Melania li avrebbe raggiunti a breve. Donald Trump ha negato categoricamente l’episodio.

E dalla sua parte non ha esitato a schierarsi anche la moglie. Melania ha infatti minacciato un’azione legale contro People Magazine. La moglie del candidato repubblicano alla Casa Bianca ha pubblicato su Twitter una lettera del suo avvocato, destinata alla testata. Il testo dichiara che la storia contiene falsità, sottolineando il punto in cui la giornalista racconta che dopo i fatti, che sarebbero avvenuti in Florida nel 2005, avrebbe incontrato Melania Trump a New York.

L’avvocato, Charles Harder, nella lettera dichiara che Stoynoff e la moglie del magnate “non sono mai state amiche né avevano un rapporto amichevole”, chiedendo che People “pubblichi una importante rettifica e le scuse” entro 24 ore. In caso contrario saranno “prese in considerazione le dovute azioni legali”.  Su People Magazine oggi un editoriale spiega la decisione di raccontare la storia: “Siamo grati a Natasha Stoynoff per il suo articolo. La signora Stoynoff è una donna straordinaria, etica, onesta e patriottica, che ha condiviso la sua storia perché sentiva che era suo dovere farla conoscere al pubblico. Cercare altre motivazioni è un patetico tentativo di perseguitarla. Siamo dalla sua parte e siamo orgogliosi di aver pubblicato le sue affermazioni”.

Si legge ancora: “È terribile che per paura di ritorsioni da Trump abbia tenuto nascosta la cosa per dieci anni, speriamo che adesso si senta sollevata da quel fardello”. Eppure noi continuiamo a meravigliarci della strana puntualità con cui sia arrivato il coraggio.

Oltre a Stoynoff, ieri altre donne hanno accusato di molestie sessuali Trump, su diversi media tra cui due di esse sul New York Times. Un legale di Trump ha minacciato un’azione legale e chiesto una rettifica al quotidiano, che ha risposto confermando quanto riferito. Una settimana fa era invece stato diffuso un video risalente al 2005, in cui Trump si vantava di aver palpeggiato e baciato alcune donne senza il loro consenso. Trump ha sminuito quelle affermazioni come “chiacchiere da spogliatoio”.

Se la macchina del fango contro Trump non accenna a fermarsi, non ci si può neanche più meravigliare di quanto ridicolo tutto questo possa risultare.