Meloni, Sacconi: dal caso Unar pericolo strisciante di etica di Stato
04 Settembre 2015
di redazione
"L’incredibile atto di censura nei confronti delle opinioni di Giorgia Meloni merita una ancor maggiore attenzione da parte di tutte le istituzioni repubblicane perché la posta in gioco è davvero la libertà di espressione. In un tempo in cui da un lato le nuove tecnologie la esaltano e la deresponsabilizzano mentre, dall’altro, le élite sono tentate di imporre il loro pensiero unico. Aldilà del ridicolo atto censorio che di per sé qualifica chi lo ha prodotto, restano il problema, allo stato, di una certa indifferenza istituzionale ad esso ed il pericolo che in modo strisciante si affermi e si codifichi un’etica di Stato secondo la peggiore tradizione giacobina. Presenterò anche io un’interrogazione al Presidente del Consiglio per concorrere a suscitare una necessaria discussione sul futuro della nostra democrazia, sul rispetto del senso comune del popolo, anche quando non condiviso dal luogocomunismo delle borghesie cosmopolite. Il tutto prima che, dopo l’Ultimo tango a Parigi, si mandino al rogo i film Checco Zalone". Lo dichiara Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato.