Meningite a Statale Milano: Sì a vaccinazioni, No alle bufale

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Meningite a Statale Milano: Sì a vaccinazioni, No alle bufale

10 Dicembre 2016

Sono cominciate a Milano le prime vaccinazioni contro la meningite per gli studenti e i professori della Statale dopo i casi delle due studentesse di Chimica  morte per un’infezione da meningococco di tipo C. La somministrazione dei vaccini ha coinvolto un primo gruppo di sessanta persone, compagni di studio e docenti della Facoltà di Chimica, che hanno avuto contatti ravvicinati e prolungati con le due giovani, Alessandra Covezzi e Flavia Roncalli. L’Ats Metropolitana ha raccomandato la vaccinazione in aggiunta alla profilassi antibiotica, in totale vengono coinvolte circa 350 persone. 

Le vaccinazioni a scopo preventivo saranno completate entro Natale in due successive tornate, il 17 e il 21 dicembre. Gli studenti hanno affollato il Centro vaccinale, sereni ma con poca voglia di commentare la vicenda delle due colleghe morte con i cronisti. A rivelare i timori dei vaccinati sono stati i medici. “I ragazzi sono ovviamente un po’ preoccupati perché ci sono stati due casi nella stessa Facolta’” ha detto il dottor Marino Faccini, Responsabile profilassi malattie infettive e vaccinazioni dell’Ats milanese. “Le domande più frequenti riguardano i rischi che si incorrono nel fare il vaccino e le  precauzioni da adottare. Da questo punto di vista noi possiamo rassicurarli” ha aggiunto. 

Sono le stesse preoccupazione che gli studenti hanno fatto alla dottoressa Maria Cristina Borgotti. “Il vaccino contro il meningococco C è un quadrivalente coniugato che viene somministrato nel deltoide e comporta poche controindicazioni. I ragazzi che abbiamo vaccinato finora non hanno lamentato nessun tipo di problema”. Se gli studenti che stanno seguendo la profilassi, pur dicendosi preoccupati, non hanno manifestato particolari ansie, un “allarmismo ingiustificato” a detta dei medici è invece giunto dall’esterno. Dopo il decesso di Flavia Roncalli, avvenuto a fine novembre, al solo centro di via Statuto sono arrivate “circa 300 telefonate al giorno di persone preoccupate da una possibile epidemia”. 

“Un allarmismo forse comprensibile ma che non ha ragion d’essere, in quanto il rischio contagio è molto basso” ha rassicurato il medico. Faccini ha tenuto a sfatare anche la “leggenda dell’unico portatore sano”, che si è diffusa dopo che l’Istituto Superiore di Sanità  ha accertato che le due 24enni sono state contagiate dallo stesso batterio. “Non è importante conoscere il numero né l’identità dei portatori – ha sottolineato il medico -. Siamo intervenuti con la profilassi antibiotica proprio per bonificarli e ridurre così il rischio di contagio per gli altri”.