Meningite, migliora bimbo ricoverato a Firenze. Esperti: no pandemia, ma vaccino ogni 5 anni

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Meningite, migliora bimbo ricoverato a Firenze. Esperti: no pandemia, ma vaccino ogni 5 anni

24 Novembre 2016

Sono migliorate nella notte le condizioni del bambino di 8 anni, di Livorno, colpito da meningite da meningococco C e ricoverato nel tardo pomeriggio di ieri al Meyer di Firenze. Il piccolo sta rispondendo positivamente alle terapie e non è in pericolo di vita. Secondo fonti sanitarie, il bambino era stato vaccinato contro la meningite C nel 2009, fattore che ha contribuito a mitigare notevolmente la virulenza dell’infezione. 

“Sono contenta di questo miglioramento e faccio al bambino i miei auguri per una pronta guarigione – afferma in una nota l’assessore regionale al Diritto alla Salute Stefania Saccardi -. Anche in questo caso il vaccino è servito ad attenuare la gravità della malattia. E, dunque, ancora una volta rinnovo il mio invito a tutti quanti rientrano nelle categorie per le quali il vaccino contro il meningococco C è indicato, a vaccinarsi, dal proprio medico di famiglia o dal pediatra, o agli ambulatori della Asl”. L’assessore ricorda che “il vaccino è gratuito. La campagna straordinaria contro il meningococco C è stata prolungata fino al 31 marzo 2017”.

Chiusa scuola nel Livornese per profilassi

Chiusa la scuola di Collesalvetti (Livorno) per effettuare la profilassi ai suoi studenti dopo il caso del bimbo di 8 anni ricoverato a Firenze. La decisione, scaturita per motivi di ordine pubblico e non sanitari, la spiega in una nota il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci: “viste le dimensioni del plesso scolastico a livello di numeri di utenti (circa 300 studenti tra infanzia e primaria) e le conseguenti difficoltà nel gestire le operazioni di interfaccia con le famiglie giustamente preoccupate per i loro figli, in accordo con la Asl si ritiene opportuno disporre l’ordinanza di chiusura temporanea al solo scopo organizzativo per poter gestire al meglio le operazioni di profilassi senza creare allarmismi e inutile confusione”. 

“I sanitari della ASL contatteranno nella giornata di domani direttamente soltanto coloro i quali dovranno essere sottoposti alla necessaria profilassi. Ricordo – puntualizza il sindaco Bacci – che non vi è alcuna motivazione igienico sanitaria ma solamente di ordine pubblico”.

Simit: nessun rischio pandemia

“I numeri, nonostante siano in crescita, non devono destare preoccupazione: ogni anno in Italia infatti ci sono poco più di 200 casi di meningite meningococcica. La Toscana ha registrato un superamento di queste previsioni, ma resta entro limiti che non destano preoccupazioni tali da far pensare a un fatto epidemico di portata nazionale”. Lo afferma il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive (SIMIT), Antonio Chirianni.

“La Società Italiana di Malattie Infettive è fortemente impegnata a mantenere uno stato di allerta in tutta la rete infettivologica nazionale, che è capace di contrastare questa emergenza. È in stretto contatto con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Ministero della Salute al fine di intervenire in maniera rapida ed efficace in funzione dei possibili risvolti che si possono verificare”. Nonostante le inevitabili apprensioni, non c’è allarmismo per gli infettivologi. “Abbiamo infatti a disposizione uno strumento efficace per mantenere questi focolai epidemici sotto controllo: la vaccinazione, sottolinea Massimo Andreoni, primario di Malattie infettive Università Tor Vergata e Past President SIMIT . 

“La vaccinazione rappresenta l’unico rimedio disponibile. I vaccini oggi disponibili sono estremamente efficaci sia nei confronti del meningococco di tipo B che di tipo C (quelli circolati finora). Danno un buon livello di immunità e possono contrastare efficacemente il rischio di infezione”. 

Simg: vaccinarsi ogni 5 anni

Ma, sottolinea il presidente nazionale della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, Claudio Cricelli, “la vaccinazione antimeningococcica ogni cinque anni va rifatta”. “Il problema meningite in Toscana  – continua l’esperto – va studiato nel dettaglio perché rappresenta una novità scientifica e noi lo stiamo facendo. Non sappiamo ancora perché questi ceppi si siano ‘incattiviti’, non capiamo il modello di diffusione e soprattutto perché stanno colpendo in gran prevalenza solo la Toscana.

La Regione si è mossa con grande tempestività e attenzione per impedire che si possa espandere in altre regioni, per esempio con il trasferimento in altre parti d’Italia di cittadini di questo territorio. In ogni caso, dobbiamo invitare tutti i cittadini, anche quelli non considerati a rischio, a vaccinarsi”.