Mentre l’Occidente pensa alla Libia, la Russia torna nei Balcani

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Mentre l’Occidente pensa alla Libia, la Russia torna nei Balcani

26 Aprile 2011

Non è un caso che Lavrov abbia scelto come prima tappa del viaggio Belgrado: la  Serbia è il principale partner della Russia nei Balcani. I due Paesi portano avanti un’intensa cooperazione in progetti energetici, tra cui la costruzione del gasdotto South Stream serbo. Mosca è per Belgrado un’alleata della prima ora sulla questione dell’indipendenza del Kosovo ed è pronta a sostenere gli sforzi serbi per un’inchiesta imparziale sul traffico di organi umani in Kosovo nel 1990, come ha detto il ministro degli esteri del Cremlino. "Comprendiamo il desiderio di giustizia, e noi  sosteniamo l’iniziativa della Serbia". Secondo il capo della politica estera serba Jeremic, nei prossimi giorni Belgrado presenterà al segretario generale delle Nazioni Unite le sue considerazioni circa l’indagine sul traffico di organi. "La Serbia non fa parte del Consiglio di Sicurezza, ma possiamo contare sul sostegno della Russia", ha detto Jeremic, più volte rassicurato in materia dai colleghi russi. Il 17 dicembre scorso, il parlamentare svizzero Dick Marty ha presentato una relazione secondo la quale le autorità di Pristina sarebbero coinvolte in un traffico di organi avvenuto in Kosovo alla fine del 1990. Stando a questo documento, l’attuale primo ministro del Kosovo, HashimThaçi, sarebbe il responsabile di una rete criminale responsabile del traffico di organi prelevati da prigionieri serbi.

In Montenegro, Lavrov si è concentrato sulla cooperazione economica tra i due Paesi. Nel 2010 Mosca ha investito quasi 120 milioni di dollari nell’economia della piccola repubblica montenegrina, in prevalenza nel mercato immobiliare. Con la crisi nel Nordafrica, i turisti russi guardano sempre di più al Montenegro come meta delle loro vacanze, favoriti dalla abolizione dei visti. Durante la sua visita in Macedonia, Lavrov ha parlato di uno sviluppo della cooperazione economica e di sicurezza europee. Il contributo russo nell’economia macedone è il doppio di quello in Montenegro, con particolare riguardo agli idrocarburi, al settore siderurgico ed energetico. La visita del capo della diplomazia russa coincide con il 150esimo anniversario dell’apertura del consolato imperiale, che fu la prima missione diplomatica russa nella regione. "La Russia sta seriamente considerando la possibilità che South Stream attraversi la Macedonia", ha annunciato Lavrov, mentre il premier macedone Milososki gli faceva eco: "L’amicizia e questa visita costituiscono un investimento nello sviluppo di fini comuni", aggiungendo che le divisioni est-ovest della Guerra Fredda appartengono al passato. Il 21 aprile Lavrov ha concluso il suo tour in Slovenia, dove ha incontrato il suo omologo Samuel Zbogar e il presidente, Danilo Türk, per parlare dell’attuazione dei recenti accordi bilaterali in campo economico e culturale. Nel 2010, l’interscambio tra Mosca e Lubiana è stato pari a 1 miliardo 200 milioni di dollari. Oltre 200 aziende slovene operano in 50 regioni della Russia.