Meredith. Cassazione: Rudy Guede “non è credibile”
28 Aprile 2008
di redazione
La versione di come si sono svolti i fatti la sera in cui è stata uccisa Meredith Kercher fornita da Rudy Guede (nella foto), il ragazzo indagato per la morte della giovane inglese, è “non credibile”.
Oltre alla testimonianza, la falsità dell’alibi, ha indotto la Cassazione, lo scorso primo aprile, a confermare la custodia in carcere per l’ivoriano.
Ciò anche se il ruolo preciso del 22enne nell’omicidio di Meredith non è ancora chiaro agli inquirenti. Il punto fermo, però, raggiunto dal Tribunale delle libertà di Perugia e condiviso dalla prima sezione penale della Cassazione, è quello per cui la ricostruzione di quella sera fornita da Guede non è molto credibile: “La valutazione del Tribunale perugino si è correttamente attestata – si legge nelle motivazioni – nel senso che ha preso le mosse dalla stessa ammissione dell’indagato Guede di essere stato presente nell’appartamento della Kercher prima, durante e dopo l’omicidio, e di essersi intrattenuto con la stessa, anche con rapporti sessuali incompleti per poi chiudersi in un gabinetto per quel tempo durante il quale uno sconosciuto sarebbe entrato in casa ed avrebbe consumato l’omicidio, dandosi quindi alla fuga appena imbattutosi nel Guede”.
Il Tribunale “con logica e completa argomentazione ha poi escluso – perché prive di alcuna credibilità ed anzi indiscutibilmente false – le dichiarazioni accreditanti la preordinazione di un incontro con la giovane, la sua ritirata strategica nel bagno, l’apparizione inopinata e violenta dello sconosciuto, la di lui immediata fuga pur essendo armato e solo perché fatto segno al lancio di una sedia”. Questa versione, ha messo nero su bianco la Cassazione, non ha “alcun immagine di credibilità”.
fonte: APCOM